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Liga, lo sciopero ritarda la rincorsa al Barça

Lionel Messi del Barcellona parla con la stampa

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Liga in sciopero. Anche l'inizio del campionato spagnolo, previsto per il ieri, è slitta a causa della mancata intesa tra calciatori e Lega sul nuovo contratto collettivo: saltata la prima giornata, è a serio rischio anche la seconda. Quando, finalmente, tutto sarà pronto per il fischio di inizio assisteremo ai soliti duelli: Mourinho contro Guardiola, Messi contro Cristiano Ronaldo, Barcellona contro Real Madrid. Duelli non solo sul campo ma anche verbali. E si sa, in sala stampa lo Special One non ha rivali. Occhi puntati dunque inevitabilmente sulle due antagoniste storiche: il primo round, la Supercoppa, ha già visto festeggiare i campioni di Spagna. Nelle ultime tre stagioni i blaugrana, mostrando probabilmente il miglior calcio di tutti i tempi, hanno dominato la Liga piazzandosi sempre davanti al Real, e hanno conquistato due Champions League. Nemmeno l'arrivo di Mou sulla panchina dei Galacticos ha portato a un'inversione di tendenza: in classifica le merengues non sono state mai veramente vicine al Barcellona, perdendo inoltre nettamente lo scontro diretto al Camp Nou con un incredibile 0-5. Mai dare però per morto il tecnico di Setubal: la sua seconda stagione all'Inter è stata un trionfo in tutti i sensi e chissà che anche a Madrid non accada la stessa cosa. D'altra parte, dall'inizio dell'era Guardiola, è lui l'unico che sia riuscito nell'impresa di eliminare i catalani dalla Champions. Il ritorno di Florentino Perez alla presidenza della società madrilena non ha portato per ora i frutti sperati, nonostante acquisti di primo livello come Cristiano Ronaldo, Ozil, Xabi Alonso, Benzema e Di Maria. Il fatto è che il dominio del Barcellona non si spiega solo con i grandi campioni che Guardiola ha a disposizione, ma con un sistema di gioco che parte da lontano, dai pulcini fino a concretizzarsi in prima squadra. Sul mercato dopo l'arrivo del «niño maravilla» Alexis Sanchez, si è finalmente avverato il desiderio di riportare a casa Cesc Fabregas, nato e cresciuto nel settore giovanile blaugrana e portato all'Arsenal da un grande scopritore di talenti come Arsene Wenger. Dunque si preannuncia anche quest'anno un testa a testa tra le due formazioni più titolate di Spagna, anche perché le altre appaiono ancora troppo distanti. Il Valencia, terzo classificato nella passata stagione, sta attraversando una crisi finanziaria e ogni anno è costretto a vendere qualcuno dei suoi gioielli. Anche il Villarreal rischia la fuga dei suoi migliori talenti: partito Santi Cazorla, direzione Malaga, anche Nilmar e Giuseppe Rossi cominciano a mostrarsi insofferenti. Il brasiliano è tuttora cercato dalla Roma (che ha offerto 14 milioni di euro) e si è detto felicissimo qualora dovesse trasferirsi alla corte di Luis Enrique. Pepito, seguito in questi ultimi giorni dal Napoli, è stato a lungo vicino alla Juventus, ma poi la trattativa è improvvisamente saltata. La sorpresa potrebbe essere il Malaga che, con l'arrivo lo scorso anno dello sceicco Al Thani, è molto attivo sul mercato: sono già stati ingaggiati l'esperto Van Nistelrooy dall'Amburgo, lo stesso Santi Cazorla dal Villarreal, Joaquin dal Valencia e Toulalan dal Lione. Sarà invece una Liga senza Deportivo La Coruna: il club galiziano è sceso dopo vent'anni in seconda divisione. Il campionato spagnolo si chiuderà il 13 maggio; sosta invernale dal 17 dicembre al 6 gennaio.

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