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Tutti in attesa del primo colpo sensazionale

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Modestolato buono, la possibilità per i cronisti di sbarcare il lunario mediatico, tutto e il contrario di tutto utili a garantire la tiratura, nel tifoso la curiosità sarà sempre e comunque prevalente nei confronti di certezze labili se non impalpabili. Dopo che Mihajlovic, e perfino una vecchia zia di Moratti, hanno rifiutato l'invito ad accomodarsi sulla panchina dell'Inter, sempre più solida la candidatura di Gasperini, qui a Roma affettuosamente battezzato «er carbonaro», indimenticabile personaggio di Alberto Sordi. Sui nomi altisonanti, in particolare sulla pesca miracolosa in Sud America, parole tante e soldi pochi: così da invocare la prima spallata, il primo colpo autentico, il solo capace di innescare l'effetto domino che dovrebbe delineare il futuro assetto delle squadre pìù ambiziose. Nei confronti delle quali ha intrapreso una lenta e saggia marcia di avvicinamento la Roma, vediamo chi terrà compagnia a Bojan Krcic per sollevare il livello di ambizioni nel prossimo campionato. Adesso è giusto attendere lo sfolitimento, che a livello societario soffre ancora qualche disagio, a Trigoria non deve valere la norma «tutti colpevoli nessun colpevole», ci sono tempi e modi per individuare qualche responsabilità residua. Sul piano tecnico, indispensabile l'accelerazione del mercato in uscita, l'organico già momentaneamente gonfiato dall'inclusione dei Curci, dei Guberti, dei Rosi, perfino dei Borriello, tutti nomi che qualche richiamo dovrebbero esercitarlo. L'attaccante ha aspettative giustificate, gli altri pretendono attrattive almeno su squadre di media levatura. In questo campo si sta nuovendo assai meglio la Lazio, Lichtsteiner già alla Juve, Muslera, Foggia e Floccari possibili partenti. Ma c'è anche il nodo Zarate: le società romane hanno spesso deprezzato i campioni da vendere, ma è giusto dire che stavolta l'argentino ha fatto tutto da solo per alienarsi simpatie e spazi di mercato, tutta una serie di comportamenti poco eleganti. Bruscamente spezzato il feeling con società, allenatore e compagni: sperabile che l'addio, difficile da evitare, produca almeno benefici economici di rilievo.

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