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Tennis, finale Nadal-Djokovik

Rafael Nadal

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Ancora una volta saranno l'un contro l'altro armati. Alle 16, sul Centrale del Foro Italico, Rafael Nadal e Novak Djokovic si sfideranno nell'atto conclusivo dei 68esimi Internazionali d'Italia Bnl. I romani non avrebbero potuto sperare in meglio: in campo ci saranno i due migliori giocatori del mondo, rispettivamente numero uno e numero due della classifica Atp. Lo spagnolo è ormai diventato una componente essenziale dell'ultimo atto della competizione: quella odierna sarà la sesta finale in sette anni per il mancino di Manacor che ieri ha battuto il francese Gasquet, tornato a giocare nella capitale un tennis di livello dopo essere stato enfant-prodige e attore non protagonista nel mondo dei professionisti. Nel primo set il transalpino ha affilato il rovescio creando non pochi problemi all'antagonista. Per tre volte Nadal disinnesca il break che avrebbe potuto indirizzare la prima partita in altro modo: la prima occasione per Gasquet arriva nel quarto gioco, le altre due nel turno successivo di battuta dell'avversario che addirittura gli concede una doppia palla per allungare. Il gioco di Nadal cresce scambio dopo scambio: nell'ottavo game non lascia neppure un punto all'avversario che inizia a soffrire la pressione, tanto da commettere - nel gioco successivo - il primo doppio fallo. Il gioco scorre in maniera lineare per i primi dieci games, poi Nadal strappa il servizio all'avversario e chiude sul 7-5. Senza storia la seconda partita, con lo spagnolo irrefenabile, e il francese che cede frequentmente il servizio - in tre occasioni su quattro - lasciando campo aperto all'antagonista. Finora Nadal ha perso un solo set in tutto il torneo, contro l'italiano Lorenzi, ma le precarie condizioni fisiche dello spagnolo hanno in parte detonato l'impresa del senese. Negli ultimi tre finali Djokovic ha sempre battuto Nadal: due volte a marzo (Indians Wells e Miami) e la settimana scorsa, a Madrid, dove Djokovic si è imposto addirittura in due soli set. Ieri sera il ragazzo di Belgrado ha preso a pallate lo scozzese Murray che, nella prima partita, ha avuto modo di conquistare un solo gioco - piazzando il break - in un game durato quasi quindici minuti. Poi dominio assoluto del serbo che, spietato come un ussaro, ha affilato la sua sciabola andando dritto sulla sua strada. Dopo quarantuno minuti il set passava agli archivi con un netto 6-1. Ma nella seconda partita, il figlio di Scozia si animava dello spirito di William Wallace: combattivo su ogni palla, Murray piazzava il break nel sesto gioco portandosi avanti per quattro a due, e mantenendo il successivo turno di battuta. Sciupati due set-ball nell'ottavo gioco, il britannico chiudeva il set sul 6-3. Nella terza e decisiva partita, mal giocata dai due protagonisti, quattro break - due per parte - lasciano la contesa in equilibrio fino al quattro pari. Djokovic - sofferente alla gamba destra - stringe i denti ed evita di scendere a rete. Murray ne approfitta e - infilando il terzo break personale consecutivo - serve per il match. Djokovic gli strappa il servizio. Poi si va al tie-break, dove lo scozzese si scioglie come neve al sole: il serbo si porta sul 5-1, una ace di Murray non sposta gli equilibri. Quando l'orologio segna le tre ore di gioco, Djokovic ha due turni di battuta: li sfrutta entrambi. Trentotto vittorie consecutive, nel 2011 non ha mai perso: oggi è Novak Djokovic l'uomo da battere.

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