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La Mclaren c'è, la Ferrari no

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JensonButton su McLaren, e con pista asciutta, saluta la compagnia con un 1'26"456 davanti a Rosberg, al compagno Hamilton e a Schumacher, l'altro portacolori della Mercedes. Quinta la Red Bull «superstite» di Webber che come altri si è concentrato sul «long run» e sulla tenuta delle Pirelli (impiegate per la prima volta le intermedie). Reggono bene, si ipotizzano due-tre pit stop. Ma soprattutto quattro motori teutonici nelle prime quattro posizioni fanno pensare che McLaren e Mercedes abbiano colmato il gap con l'astronave madre Red Bull. E la Rossa? È in puntuale ritardo. Sesto il tre volte vincitore di Istanbul Felipe Massa, di nuovo più convincente di Alonso undicesimo ma rallentato da problemi idraulici e da un testa coda per un guasto al posteriore. Eppure, al mattino, sotto la pioggia, il Cavallino aveva rialzato la criniera: lo spagnolo era primo, mentre il cordolo viscido della curva 8, una delle più impegnative del Mondiale, spediva Vettel sulle barriere di protezione. Una brutta botta: RB7 distrutta, pilota illeso ma pomeriggio da spettatore stordito ai box dove ha fatto il suo debutto motoristico il Presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera. Con le incognite pioggia e performance di Vettel, la sua vettura è stata ricostruita solo in serata, saranno qualifiche all'arma bianca (ore 13 su Rai2, GP domenica ore 14 su Rai1).

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