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Roma e Lazio, caccia al tesoro

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Combo con Francesco Totti della Roma e Mauro Zarate della Lazio

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Per iniziare va specificata una cosa: i 25 milioni a cui si allude quando si parla di Champions sono più che mai «virtuali». Nel senso che, per intascarli, la squadra che vincerà la volata per l'ultimo posto nell'Europa che conta dovrà poi superare il preliminare. Una formalità? Non proprio, basti pensare alla Samp, che nell'urna ha pescato il Werder Brema con conseguente eliminazione, perdita economica, smantellamento, rischio retrocessione. Meglio non dare nulla per scontato visto anche il trattamento riservato dallo Schalke 04, decimo in Bundesliga, ai campioni uscenti dell'Inter. Detto questo, è ovvio che avere anche solo la possibilità di giocarsi tutti quei soldi non può non fare gola. Alla Lazio perché, spiega Lotito, «senza Champions i programmi cambiano radicalmente». All'Udinese perché sarebbe l'unico modo per trattenere i vari gioielli, da Inler a Sanchez. Alla Roma perché è un traguardo «fonamentale» (DiBenedetto dixit) che permetterebbe di convincere allenatori prestigiosi a sposare il nuovo progetto. Alla Juve, infine, per rendere dignitosa l'ennesima stagione del rilancio fallita. Un posto, quattro pretendenti. Uno «scudetto» dei poveri che, inevitabilmente, ha acceso una serie di sospetti su presunti aiuti arbitrali come ogni volta in questa fase stagionale. Al netto delle polemiche, però, si possono pronosticare le due formazioni romane leggermente favorite rispetto a Udinese e Juventus. La Lazio perché parte davanti a tutte, la Roma per un calendario agevole e per lo smalto ritrovato con Montella. L'Udinese appare stanca per la lunghissima rincorsa che l'ha portata in alto dopo un avvio pessimo, la Juve è pur sempre staccata di sei punti e dovrebbe scavalcare ben tre squadre. Ecco perché gli ultimi 540 minuti di gioco si prefigurano come un lungo «derby per la Champions» e i laziali, che da un po' di tempo nelle stracittadine le prendono, sono autorizzati a tutti i tipi di scongiuri. Venticinque milioni, si diceva. Come ci si arriva? Poco più di 7 sono garantiti dalla qualificazione nella fase a gironi. Un altro paio arrivano eventualmente grazie ai risultati (400.000 euro per i pareggi, 800 per le vittorie), una decina dai diritti televisivi. In più vanno considerati incassi (qualcuno ha voglia di perdersi il Barcellona all'Olimpico?) e sponsor, che sborsano bonus considerevoli per la vetrina europea. Tanto che è difficile immaginare una Lazio con la maglia immacolata anche nella competizione per la coppa con le orecchie. Questo è il malloppo. I «cacciatori» sono i vari Zarate, Totti, Di Natale e Del Piero. Grandi assi per un grande traguardo. E pazienza se, qualche piano più in su, si contendono qualcosa di ancora più appetitoso.

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