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Derby verità

Gattuso e Sneijder in Milan Inter

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Novanta minuti per scrivere la storia di un'intera stagione, per trovare l'allungo decisivo oppure effettuare il sorpasso, novanta minuti per riscattarsi o confermare l'egemonia sul campionato italiano. Milan-Inter vale una buon fetta di scudetto: mancherà Ibrahimovic, che nelle ultime sette stagioni ha sempre vinto il titolo con le sue squadre di club. Dall'Ajax alla Juve passando per Inter e Barcellona: ora lo svedese è vestito di rossonero, ma sarà costretto a guardare il match dalla tribuna. I milanisti lo vedono come un totem, gli interisti come un traditore, alla stregua del tecnico Leonardo dalla parte opposta, rapido nel fare il salto sulla panchina opposta senza farsi troppi scrupoli. «La mia - spiega l'allenatore dell'Inter - è stata una scelta consapevole e l'ho fatta basandomi solo sulle mie sensazioni. Mi lego molto alle istituzioni ma - continua - maggiormente alle persone. Sono molto legato all'Inter. Nella mia vita, ho sempre cercato di essere libero. Non mi sono mai offerto a una squadra nè come giocatore, nè come allenatore. Non sono mai andato alle feste dei tifosi perchè gridassero il mio nome allo stadio, non ho mai chiesto a nessuno di scrivere bene di me. E questa libertà mi rende totalmente tranquillo: nessuno mi ha fatto favori e io non ne ho fatti a nessuno. Ho fatto una scelta e ne sono fiero». Ad Appiano Gentile c'è grande attesa per la sfida odierna. Un unico dubbio di formazione tra Cambiasso e Stankovic. Formazione super offensiva con Sneijder alle spalle di Pandev, Pazzini ed Eto'o. Allegri lascia a casa Pirlo, affidando le chiavi del centrocampo a Seedorf. In difesa Zambrotta sembra essere favorito su Antonini, Boateng giocherà alle spalle di Pato e Robinho. «Il derby è una partita straimportante, ma il campionato non finisce col derby - afferma Allegri - la sfida, ad ogni modo, è più decisiva per l'Inter». L'allenatore rossonero cerca di mettere pressione all'aversario, consapevole dell'importanza della sfida di questa sera. «Mi dà fastidio sentire che il Milan è in crisi, ogni tanto guardo il giornale per capire se siamo ancora in testa - confida l'allenatore livornese - mancano 7 partite, ci sono 21 punti in palio. Non sarebbe male andare a +5, ma è altrettanto vero che nelle ultime 2 giornate gli altri ci hanno rosicchiato 5 punti. Io e quelli che non abbiamo vinto ancora nulla abbiamo una grossa opportunità. Chi è qui da tanti anni, invece, può conquistare un altro scudetto: tutti insieme dovremo giocare otto partite vitali». Oltre cento paesi collegati in diretta tv per vedere il derby della Madonnina: dall'Australia al Sudafrica passando per l'Asia e il Sud America. Tutto esaurito allo stadio, con una tribuna vip stipatissima. Arbitra Rizzoli, calcio d'inizio alle 20.45.

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