Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La vendetta di Reja

Edy Reja della Lazio

  • a
  • a
  • a

Ventuno panchine non bastano per inaridire il cuore. Edoardo Reja, giramondo del calcio, ha lasciato buoni ricordi in ognuna delle piazze in cui ha allenato. In alcune, però, ha lasciato anche un pezzo di se stesso. Era inevitabile che accadesse soprattutto con il Napoli, con Napoli. Cinque anni in una città dove si vive quasi di solo calcio sono difficili da archiviare, e così domenica la sfida della sua Lazio contro il Cagliari al Sant'Elia assume un valore molto particolare. Sì, perché sulla panchina degli isolani oggi siede quel Donadoni che proprio al Napoli prese il suo posto. All'epoca, le dichiarazioni di Reja furono concilianti, soprattutto per amore della piazza, anche quando al collega le cose non andavano benissimo: «Sta lavorando in ottica futura, non sulla situazione attuale», diceva il goriziano. Ora che entrambi hanno preso strade professionali diverse, il tecnico della Lazio può togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Donadoni al Napoli non ha trovato terreno fertile - attacca Reja dai microfoni di LazioStyleRadio - pur avendo avuto molto tempo per plasmare la squadra». Una stoccata al rivale alla vigilia della prima sfida tra i due tecnici dopo il «fattaccio», visto che all'andata sulla panchina del Cagliari sedeva ancora Bisoli. Se Reja avrà un motivo in più per cercare la vittoria, anche dall'altra parte dopo lo «scippo» arbitrale contro l'Inter gli stimoli non mancheranno: «Avranno il dente avvelenato - continua Reja - e dobbiamo arrivare preparati, perché sarà una gara difficilissima. Hanno tanta qualità, Conti, Biondini, Lazzari. Tra tutti temo di più Cossu, sa finalizzare e serve ottimi assist». Da parte sua la Lazio schiererà la difesa impenetrabile al gran completo e si appoggerà ancora una volta sulle giocate di Hernanes, «anche se devo gestirlo con oculatezza, è da un anno che non si ferma mai e non vorrei mi crollasse sul più bello». In porta, con Muslera ancora acciaccato, ci sarà Berni, che con il mister condivide la grande passione per il vino. «A me piace semplicemente degustare - spiega il tecnico - mentre lui qualche bevutina ogni tanto se la fa e infatti lo metto sempre sulla bilancia. A parte gli scherzi con lui sto tranquillo, lo stimo sia come atleta che come uomo». La corsa per la Champions si sta facendo serrata, Reja stila la lista delle rivali più temibili: «Inter e Milan lasciamole da parte, Juve e Roma hanno organici importanti e i giallorossi col cambio tecnico non sbaglieranno più. L'Udinese insegue ma è il Napoli la squadra che sta meglio, gioca un ottimo calcio e ci sono due campioni come Cavani e Lavezzi». Per stappare le bottiglie di champagne allora ci vorrà ancora tempo e impegno. Per ora Reja ai tifosi deve limitarsi a consigliare un buon vino: «Uno forte, un amarone»...

Dai blog