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Roma che spreco

Totti

Intrigo giallorosso

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Se Napoli e Juve piangono, la Roma non ride. Sta li a mangiarsi le mani per l'ennesima grande occasione spercata, per i cinque punti regalati al Brescia in due partite e per il terzo pareggio in casa con una piccola. Dopo Cesena e Bologna è toccato al Brescia porta via un punto preziosissimo dall'Olimpico. Così, mentre americani, russi, francesi e chi più ne ha più ne metta, si stanno litigando la guida del club a colpi di comunicati e smentite, Ranieri e i suoi buttano via l'occasione per guadagnare sulle altre grandi del campionato. La Roma è rimandata in blocco, poco gioco e solo a tratti, ma soprattutto niente testa: ennesimo black-out difensivo che costa carissimo ai giallorossi. È tridente vero, nel 4-4-3 di Ranieri Menez va in panchina e l'attacco giallorosso vede al centro Totti con Vucinic e Borriello. L'altra novità è in difesa dove Burdisso lascia il posto a Mexes che va a far coppia con Juan. Chiaro l'intento offensivo del tecnico giallorosso, così come quello difensivo del Brescia tornato nella mani di Iachini: centrocampo imbottito e Caracciolo nemmeno in panchina. Il Brescia riesce nell'intento di addormentare la partita e ci vuole una mezz'ora buona prima che la Roma riesca ad entrare in partita e uscire dalla palude organizzata da Iachini li in mezzo. Il maggior tasso tecnico alla lunga esce fuori e prima dell'intervallo la Roma ci prova almeno un paio di volte. Bella la rovesciata di Vucinic sulla ribattuta della quale Borriello non arriva in tempo e la difesa lombarda chiude in fuori. Poi Cassetti ci prova da fuori ma Arcari chiude bene: sull'angolo Juan svetta di testa ma non trova la porta. I due fischi di De Marco arrivano come manna dal cielo per i pochi e infreddoliti tifosi romanisti annoiati in tribuna che avevano occupato il tempo con cori contro Angelucci che ha manifestato il suo interesse per la Roma. «Angelucci non ti vogliamo» parte dalla Nord e rimbalza sulla Sud in un coro unico. Ranieri vuole vincere la partita e punta tutto sull'attacco: dentro Menez per Simplicio e diventa una Roma a trazione anteriore. Il genietto francese sembra poter spaccare la partita e da alla Roma la scossa che serviva: palla al piede è uno spettacolo e al primo tocco regala una perla per Vucinic che con uno straordinatrio sinistro scheggia la traversa. La Roma cresce, la svolta è nellaria e arriva puntuale stavolta sull'asse Vucinic-Borriello. Idea profonda di De Rossi per il montenegrino che protegge la palla alla grande e lascia spazio per Borriello che in corsa inchioda il Brescia. Fa uno a zero, quindicesimo gol stagionale del bomber napoletano (decimo in campionato) e Olimpico in delirio. Ora in campo c'è solo la Roma e l'entusiasmo di Menez trascina i suoi che centrano anche una traversa con Totti (punizione) e sembrano avere in mano la gara. Ma così non è e come spesso accaduto, i giallorossi peccano di superficiliatà e vengono puniti dal Bresia che sta lì e non molla. Al 69' cross di Hetemaj, dormita di Riise che difende l'uomo malissimo e testa beffarda di Eder che trafigge Julio Sergio: 1-1 tutto a rifare. Anzi, la Roma rischia anche di andar sotto, ma la salva l'allungo sulla destra di Julio Sergio bravo a deviare in angolo la botta di un Lanzafame appena entrato. Il quarto d'ora finale è un assedio giallorosso che finisce però con un nulla di fatto e l'amarezza di aver buttato via un'altra grande occasione. Anzi, ai giallorossi a conti fatti va quasi bene perché la traversa di Lanzafame (gran riflesso di Julio Sergio), oltre al cuore in petto ai tifosi romanisti, avrebbe potuto bloccare del tutto il cammino di questa rometta che a conti fatti, visti gli altri risultati, limita i danni: che peccato!. Ma domenica contro l'Inter servirà tutta un'altra Roma.

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