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Promessa dello sci muore a 17 anni

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L'azzurra di sci Simona Senoner morta a soli 17 anni

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Aveva il sorriso sempre stampato sul volto, Simona Senoner. E quegli occhi vispi di chi, per lanciarsi nel vuoto con gli sci e volare lontano, deve aver per forza tanto coraggio. A ucciderla, a 17 anni, non è stato uno schianto sugli sci, ma un malore in albergo. È successo lontano dalla sua casa di Santa Cristina, nel cuore della Val Gardena. Simona si trovava a Schonach, in Germania, in ritiro con le compagne della Nazionale azzurra di salto per partecipare a una tappa della Continental Cup. Nella mattina di giovedì il malore che le è stato fatale. Simona era appena uscita dalla doccia, con addosso solo l'accappatoio, quando si è accasciata al suolo. La sua compagna di stanza l'ha trovata distasa per terra solo alcuni minuti più tardi. Subito è stato chiamato il medico della squadra che ha provato inizialmente a rianimarla con la respirazione a bocca a bocca per poi autorizzarne il trasporto nel più vicino ospedale. Simona vi è arrivata già in coma. Ha lottato con la morte per un giorno e mezzo fino ad arrendersi, alle 18 di ieri. Il primo referto, nella tarda serata, parlava di cause naturali del decesso. A fare maggiore chiarezza sarà l'autopsia. Simona Senoner era nata il 13 giugno 1993 e, come tantissimi altri ragazzi della sua Bolzano, aveva fin da bambina mostrato una grande passione per gli sci. Il primo approccio, però, era stato per il fondo, fino a quando il tecnico Romed Moroder l'aveva convinta a cimentarsi nel salto. Le sue qualità Simona le aveva dimostrate fin dall'inizio, piazzandosi decima nel Mondiale Junior di Zakopane, nel 2008, e conquistando un 15° posto a Dobbiaco come miglior risultato nella Continental Cup. Quanto bastava, a 17 anni, per considerarla una delle promesse del salto, disciplina sempre più in voga tra i giovani e in rapida diffusione anche tra le donne. Nel ricordo delle compagne di squadra, però, Simona resterà soprattutto quella ragazza «generosa, simpatica, sempre pronta ad aiutare tutti». «Una ragazza che vuol bene a tutti - hanno continuato le amiche parlando al presente - sorridente e con lo sport del cuore. Ora che sei diventata un angelo... vola». Tutto il mondo dello sport invernale è sotto choc, a partire dal presidente della Fisi, Morzenti, che ha manifestato la propria vicinanza ai familiari di Simona, la mamma Brigitte, il papà Oswald e il fratello Christian, e ha chiesto ai propri atleti in gara nel week end di portare il lutto al braccio. Messaggi di cordoglio anche dal sindaco di Santa Cristina Eugene Hofer. Il dramma di Simona Senoner segue altre scomparse, come quelle di Denis Zanette, ciclista morto a 33 anni per un malore dal dentista, o Dani Jarque, calciatore stroncato in campo da un infarto. Tragedie ancora più assurde per chi, avendo fatto dello sport una delle ragioni di vita, alla morte non pensava affatto o credeva di poterla rimandare il più possibile.

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