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Ma l'allenatore diventa un caso politico: è bagarre Coni-Fit

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Finqui tutto normale. L'attenzione di tutti però, travalica la competizione che chiude ufficialmente la stagione sportiva 2010 e si assesta su una questione sollevata dalla stessa campionessa di Spinea al termine dei mondiali in vasca corta di Dubai. «Se deciderò di cambiare il mio allenatore, non sarà a causa dei risultati negativi dell'ultimo periodo. Sono successe delle cose a Budapest e Dubai che io non tollero. Morini non riesce a reggere le pressioni e lo trasmette anche a me». Lapidaria come al solito, decisa e determinata dentro e fuori dall'acqua, la Pellegrini ha liquidato il suo attuale tecnico a fronte di situazioni spiacevoli e, a detta sua, condizionanti per le sue prestazioni sportive. Le frizioni con Morini nascerebbero sulla scelta, non avallata dall'atleta, di rinunciare la sera prima della gara ai 200 sl. Federica ha chiarito che la stessa situazione si era già verificata a Budapest e che anche lì finì con un fallimento: «Lì c'era pure il problema della febbre, e fu un patatrac. Qui io non ho accettato di rinunciare ai 200: la sera prima non ci si tira indietro. Io non ho paura: i veri campioni non rinunciano quando non sono in forma. E poi non mi va di non essere ascoltata». A questo punto il caso diplomatico è aperto e non può non coinvolgere tutte le istituzioni sportive che gravitano intorno alla gestione della campionessa di nuoto più forte di tutti i tempi. Chi succederà alla sua guida tecnica? Resterà al Centro Federale di Verona? Si trasferirà a Roma per raggiungere i compagni del C.C. Aniene? Oppure volerà al cospetto di veri e propri mostri sacri come Lucas o Baumann? In questo tourbillon di indiscrezioni non hanno potuto evitare di esporsi né il Coni né la FIN, scoprendo contrasti interni fin qui ben celati. Gianni Petrucci, presidente del Coni, interrogato sulla questione ha dichiarato: «Per quanto riguarda il caso Pellegrini mi limito a leggere quello che scrivono i giornali. La Fin e' una federazione gelosa, non si confida con noi, quindi sto al mio posto e quando conoscerò i problemi dirò la mia». Immediata la replica da parte della Federazione guidata da Paolo Barelli: «Siamo stati presi in contropiede anche noi. Solo al rientro di Federica da Dubai abbiamo saputo dei problemi con l'allenatore. Ne prendiamo atto e, con lei, si troveranno le soluzioni». Dopo le dichiarazioni di facciata si vocifera di una telefonata chiarificatrice tra Barelli e Petrucci che sarebbe servita per fissare un appuntamento subito dopo le festività natalizie. Stefano Morini, dal canto suo, prova a spigare le ragioni di questa mancanza di sintonia: «Dopo Budapest avevo detto che le sarei stato più vicino e in questi giorni l'ho fatto. Il problema non è sotto le gare, forse è che non siamo riusciti ad entrare in sintonia. Il problema è di avere un rapporto quotidiano molto più aperto, e magari non ho saputo aprire questa cassaforte». Dall'interno della cassaforte non trapela più nulla ma chi la conosce dice che Fede non esclude un'esperienza in California o in Australia. Bisogna decidere e occorre farlo in fretta, Shangai e Londra non aspettano.

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