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Esame Roma

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Claudio Ranieri

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Gli esami non finiscono mai. Per la Roma di Ranieri dopo un avvio disastroso, il recupero delle ultime settimane, il successo al derby e la striscia positiva che si allunga a sei risultati utili consecutivi, c'è bisogno di conferme. Ma soprattutto c'è bisogno di non commettere errori in partite importanti e delicate come quella in programma questo pomeriggio all'Olimpico contro l'Udinese: anticipo (ore 18) della tredicesima giornata di campionato. «Per noi ora sono tutti esami» tuona il tecnico giallorosso che già lo scorso anno fece registrare una striscia positiva entrata di diritto nelle pagine migliori della storia romanista. Una storia che ultimamente si è arricchita di un altro record: quello degli infortuni. Anche stavolta Ranieri dovrà fare di necessità virtù, perché proprio quando recupera Juan e Pizarro, perde De Rossi e Riise e si ritrova con una Mexes a mezzo servizio: altro che problemi di abbondanza. È l'annoso problema degli impegni delle nazionali, un obolo che la Roma paga ormai troopo spesso: nove in questa prima parte di stagione gli infortuni rimediati durante gli impegni con le rappresentative di mezzo mondo.   «Certo, noi ne stiamo pagando le conseguenze troppo pesantemente» spiega Ranieri che si toglie un sassolino dalla scarpa con De Rossi tornato infortunato da Klagenfurt. «Avevo detto a Daniele di rimanere a Trigoria, così avrebbe avuto una settimana intera per allenarsi, cosa che non gli capita da tanto tempo. Però capisco i giocatori, quando le nazionali chiamano è giusto andare e mettersi a disposizione». Tornando al campionato e alla sua Roma in ascesa, il tecnico giallorosso torna sulle dichiarazioni dei giorni scorsi quando rispolverò la parola scudetto. «Ne ho parlato perché ci siamo ripresi, però non faccio tabelle. La gara più importante per me è sempre la prossima e quindi quella con l'Udinese, soprattutto perché Guidolin proverà a non farci giocare: le sue sono sempre squadre molto compatte». Il concetto è vecchio e Ranieri non fatica a ribadirlo: «Un campionato equilibrato, senza una squadra in fuga. Quando ci siamo ritrovati ho detto che possiamo concorrere per far bene, come l'anno scorso: dipende solo da noi».   Inutile quindi provare a chiedergli del Milan: «Ora penso solo all'Udinese». Quindi chiusura su Benitez e i problemi che sta incontrando alla sua prima stagione in Italia. «Lo sapevo e devo dire un po' anche lo speravo. Perché così non avremmo avuto, come gli anni scorsi, una squadra che se ne andava lasciando le altre dietro. È sempre difficile ripetersi dopo aver vinto tutto».  

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