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Anticipo A San Siro la Fiorentina si arrende a una semirovesciata di Ibra Il Milan tenta l?allungo

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SimonePieretti Chi trova Ibrahimovic trova un tesoro. Non a caso, negli ultimi otto campionati la squadra che ha schierato lo svedese ha sempre vinto. Ancora una volta decide lui, con un gol-capolavoro che infiamma i cuori rossoneri, e che blinda il primato in classifica. Il Milan vince di misura contro una Fiorentina che dura soltanto un tempo. La formazione milanista è compatta, concreta, è squadra. Allegri, dopo le polemiche della vigilia, lascia in panchina Ronaldinho. Il tecnico conferma il solito rombo a centrocampo con Ambrosini davanti alla difesa, Gattuso e Flamini a presidio della mediana, e Seedorf a ridosso delle due punte. Dall'altra parte Mihajlovic prepara la sfida con grande meticolosità. Ljajic gioca a supporto di Gilardino, Cerci e Marchionni hanno il compito di bloccare le corsie esterne. La partita, giocata su un campo allentato dalla pioggia battente, è piacevole. Nel primo tempo i rossoneri cercano di imporre il proprio gioco senza troppo successo. Bonera dopo sessanta secondi impegna Boruc con un gran destro dal limite, ma il portiere più impegnato nel primo tempo è Abbiati; in avvio (9') vola a deviare in angolo un sinistro velenoso di D'Agostino su punizione. Dieci minuti più tardi si ripete su Kroldrup che lo impegna con un colpo di testa. Le incursioni di Flamini creano problemi ai giocatori viola. Al 23' il francese cade a terra dopo un contatto in area con Kroldrup: il rigore potrebbe anche esserci, Damato non fischia. Il Milan si affaccia nuovamente nell'area avversaria grazie a un'incursione di Gattuso, fermato da un'uscita tempestiva di Boruc. La Fiorentina c'è, e tiene bene il campo: Ljajic arriva tardi su un cross pennellato da Cerci, poi il serbo calcia centralmente semplificando il lavoro di Abbiati. Nell'area opposta il portiere della Fiorentina respinge un destro di Seedorf. Ma a un minuto dall'intervallo arriva la solita magìa di Zlatan Ibrahimovic: cross dalla trequarti di Thiago Silva, l'attaccante anticipa Comotto, controlla il pallone, si coordina e con una rovesciata mette la palla nell'angolo più lontano. In avvio di ripresa Seedorf sciupa un'occasione invitante dopo un affondo di Robinho. Il Milan continua a portare il pressing molto alto, la Fiorentina si scompone e va in apnea; Gattuso lotta come un gladiatore, Flamini è un irrefrenabile incursore che si infila tra le maglie viola, Robinho un giocoliere che si rende utile alla causa. Difficile individuare il migliore in campo, il peggiore è di certo l'arbitro Damato che in area milanista non vede un fallo di Zambrotta su Cerci. Anche Flamini reclama un penalty per un fallo di mano (netto) di Donadel, per il Milan arriva soltanto un calcio d'angolo. Sull'azione seguente Thiago Silva prova a chiudere la pratica con un tiro dalla distanza che sfiora il palo. Poi Ibrahimovic salta l'uomo e batte a rete: il suo diagonale si perde sul fondo. La Fiorentina fatica a replicare, quando lo fa si schianta contro un muro chiamato Nesta. Il difensore milanista è monumentale, San Siro gli regala applausi a scena aperta. Entra Boateng, e ci prova subito trovando un reattivo Boruc. La Fiorentina cresce nel finale: Ljajic a dieci minuti dal termine ha la palla del pareggio, ma il serbo si fa ipnotizzare da un superbo intervento di Abbiati. Lo sforzo finale provoca nervosismo e ne fa le spese Kroldrup, ammonito ed espulso per proteste in rapida successione. Finisce uno a zero: il Milan allunga in vetta con pieno merito.

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