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Roma, così va meglio

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Nicola Burdisso, il difensore  argentino della Roma

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La Roma manda segnali di vita. Tenui, ma ora sono sette i punti conquistati nella ultime tre giornate di campionato, seconda gara senza incassare gol e primo successo con due reti di scarto: che non vuol dir nulla, ma è pur sempre un segnale. Non che la vittoria contro il Lecce di ieri pomeriggio all'Olimpico abbia impressionato granchè, ma è arrivato comunque il successo che serviva al gruppo per provare a rimettere in piedi la stagione. Una vittoria che dà morale in vista del derby in programma domenica prossima e che sarà, quello sì, il vero spartiacque della stagione giallorossa. Ma alla Roma piace complicarsi la vita e riesce, stavolta suo malgrado, a trovare il modo per macchiare questo pomeriggio che poteva essere perfetto. La delusione arriva sull'onda del cartellino rosso per Totti che reagisce male a un fallo di Olivera, lascia la Roma in dieci (fortunatamente a risultato già acquisito) e salterà il derby contro la Lazio. Il fallo è netto, il capitano ha tutte le ragioni del mondo e il rosso diretto di Gervasoni è forse troppo duro: ma come sempre il romanista sbaglia a reagire. Anche se era l'ennesimo fallo da dietro: per altro con l'arbitro che corre a due passi. Perde poi completamente la testa, forse pensando al fatto che non potrà giocare il derby, quando prova a inseguire nel tunnel l'uruguaiano ma viene prontamente bloccato dai suoi. Ranieri voleva un segnale ed è arrivato dal tridente offensivo che finalmente è tornato a far movimento, a creare occasioni e alla fine a segnare. Borriello fa il centrale con Totti e Vucinic esterni e messi qualche metro più indietro: il tabellino alla fine, nonostante tutto, dice 2-0, tre traverse (due di Borriello, una di Vucinic) e tante occasioni salvate dal migliore in campo dei leccesi il portiere Rosati. Ma l'uomo della serata è senza dubbio l'argentino Burdisso che avrebbe dovuto addirittura partire in panchina se l'influenza di Mexes non avesse spazzato via ogni dubbio nella testa di Ranieri.   Partita perfetta per un difensore: prima salva due volte la Roma togliendo due gol già fatti dalla porta (uno a portiere battuto), poi vola in cielo a colpire l'ottimo traversone messo dentro da un Riise in crescita. È il vantaggio giallorosso che cambia la dinamica della gara e restituisce fiducia alla Roma fin qui più volte in bambola come in passato e che in avvio era stata graziata dalla traversa dell'ex Corvia. Ma la squadra di Ranieri sembra ritrovare fiducia e tornare a contare sugli uomini migliori. Molto bene Vucinic che dilania letteralmente il lato destro del Lecce che non sa mai come fermarlo. Arrivano tutte o quasi da quella parte le insidie di una Roma che trova poi il secondo gol proprio sull'asse De Rossi-Vucinic. Il sinistro del montenegrino chiude la gara e riconsegna al tecnico giallorosso oltre al bomber, un uomo chiave come De Rossi. Il centrocampista azzurro aveva bisogno di una pausa e le tre gare saltate lo hanno rimesso in piedi: non è ancora quello di un tempo ma così va molto meglio. Ranieri porta via i tre punti e si ritrova in mano una Roma che sembra un'altra squadra: in crescita più o meno tutti, bene Menez entrato nel finale e serio candidato a una maglia da titolare per il derby. Così come Julio Sergio tornato tra i pali dopo l'infortunio e subito in grado di dare sicurezza all'intero reparto. Insomma presupposti buoni per volare a Basilea dove la Roma mercoledì si giocherà le ultime chance per restare incollata alla Champions. Intanto c'è da godersi questa vittoria e aspettare il resto della nona giornata: ora la classifica pa un po' meno paura.

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