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Pranzo a casa Rossi

Reja sulla panchina della Lazio

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Il mese verità per la Lazio capolista inizia oggi, all'insolito orario delle 12.30, nella bolgia della Favorita di Palermo. I biancocelesti affrontano una delle squadre che, alla vigilia, erano indicate tra le possibili concorrenti per un posto in Europa. E il caso ha voluto che proprio in Sicilia la Lazio, finora autentica rivelazione del campionato, debba affrontare il primo vero consistente esame di maturità da quando ha spiccato il volo. Ma la gara di Palermo sarà particolare soprattutto perché sarà l'occasione di riabbracciare quel Delio Rossi che sulla panchina della Lazio, per quattro anni, ha scritto pagine importanti della storia biancoceleste. Un passato recente, tanto che ben sette dei laziali in campo a Palermo hanno avuto Rossi allenatore a Roma. Uno stimolo in più per far bene, un ostacolo emotivo in più da superare. Per farlo, Edy Reja si affiderà a quella che ormai è diventata la formazione base della Lazio e che ha firmato l'ultimo filotto di vittorie. Radu sarà confermato sulla fascia sinistra nonostante la diffida e il rischio di saltare il derby di domenica prossima. «Anche questa è una partita importante - ha affermato il tecnico goriziano in conferenza stampa - e di certo non gli chiederò di fare attenzione. Quando uno gioca deve farlo al massimo. Se c'è da fare un'entrata per evitare un pericolo, va fatta». A centrocampo, nel 4-2-3-1 immaginato dall'allenatore, agiranno Brocchi e Ledesma che avranno il compito supplementare di arginare i trequartisti del Palermo, a partire da quel Pastore che, in questo momento, rappresenta la faccia più esposta dei siciliani. I tre trequartisti saranno ancora Zarate, Hernanes e Mauri con il brasiliano apparso stanco nelle ultime gare ma che, assicura Reja, «nella settimana di allenamento ha destato ottima impressione». Unica punta Floccari. «Sarà importante fare una gara di grande intensità, perché sappiamo quella che ci mettono loro quando giocano in casa», ha ammonito l'allenatore. In settimana, peraltro, i rosanero non hanno neanche disputato l'Europa League, vera e propria «tassa» da pagare la domenica successiva. Battere la squadra di Zamparini, oltre che dare un dispiacere al presidente che ha giustificato il primato della Lazio solo con la fortuna, sarebbe fondamentale almeno per due motivi. «Aumenterebbe ulteriormente la nostra autostima - ha detto Reja - perché ci confrontiamo con una squadra che io considero tra le più attrezzate del campionato. Ma da questo punto di vista, al di là del risultato, mi basta la buona prestazione».   Ma soprattutto servirebbe per arrivare col vento in poppa al derby. Al di là dell'importanza della gara di oggi, le attenzioni e le emozioni dei tifosi sono già quasi tutte rivolte a quello che accadrà tra sette giorni all'Olimpico. Lo testimoniano i quasi tredicimila biglietti già venduti. E la Lazio dei miracoli certamente non vorrà fallire quell'obiettivo.  

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