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Coppa Italia seppellita dalla Lega

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Doverosicomplimenti alla Lega Calcio, che nella sperimentazione dell'ennesima formula volta a seppellire definitivamente la Coppa Italia, ha già ottenuto un successo superiore a ogni ottimistica previsione. Sono eloquenti le cifre del mercoledì dedicato a quella che dovrebbe essere la seconda competizione nazionale, un turno nel quale erano impegnate, in attesa dei quarti che vedranno protagoniste le migliori della stagione precedente, tante squadre della massima divisione. Naturalmente, secondo la geniale trovata di far giocare in casa le formazioni di più illustre censo, si è riusciti a riportare il pubblico negli stadi. In quale misura, lo dicono le presenze nelle dieci partite giocate mercoledì, meno male che a Roma e Bologna i tifosi, per motivi diametralmente opposti, abbiano testimoniato il loro affetto garantendo circa cinquemila presenze per l'Olimpico e altrettante per il Dall'Ara. Quasi la metà dell'intera affluenza della giornata, valutabile in poco più di ventiduemila spettatori, con punte gloriose a Brescia e Reggio Calabria, media seicento volontari meritevoli di medaglia. Attesi naturalmente atri aggiustamenti alla formula, tipo quello che aveva portato le regine delle ultime stagioni, Inter e Roma, allo scontro diretto a livello di quarti di finale. Traguardo, eliminare i copioni già visti, e chissenefrega se il livello tecnico della manifestazione viene una volta di più vilipeso, regalando il raccapricciante spettacolo di spalti deserti e il disinteresse delle televisioni di più alto livello di attenzione. Quanto ci vorrà per varare un'ulteriore formula, capace di eliminare anche i superstiti fedelissimi e garantire la serenità delle porte chiuse?

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