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Esame Real per il vero Milan

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CarloScagnoli MILANO E adesso sotto con il Real Madrid. Sbrigata alla perfezione la pratica Chievo, il Milan mette nel mirino le merengues di Mourinho per una sfida, domani, dal forte sapore di nobiltà. Sul prato del Bernabeu, le due squadre porteranno a spasso ben 16 Coppe dei Campioni - 9 madrilene e 7 milanesi - in un «quasi derby» meneghino complice il passato nerazzurro del guru di Setubal. Una partita che in Via Turati evoca dolci ricordi: l'ultimo la vittoria dello scorso anno con doppietta di Pato. Il club rossonero di Via Turati, ancora euforico per il calcio-samba che ha stordito i veronesi di Pioli, si avvicina a Madrid con animo lieve e più di qualche certezza. Trascinato di peso da Ibra nel primissimo scorcio di stagione affrontato con il 4-3-3, il Milan di Allegri ha mutato pelle adottando un 4-3-1-2 con Ronaldinho trequartista dietro le punte a liberare tutta la sua fantasia a vantaggio dei tagli improvvisi dello svedese e di un Pato, implacabile macchina da gol. Un modulo, adottato con Parma e Chievo, che sembra cucito addosso ai rossoneri. Dinho, come desiderato da patron Berlusconi, può toccare un buon numero di palloni aumentando la pericolosità della squadra e ampliando a dismisura il ventaglio di soluzioni offensive già ben incardinate sulle verticalizzazioni rasenti di Pirlo e Seedorf per i «satanassi» in avanti, Robinho compreso. Proprio il brasiliano, assistito dal Gaucho, si è sbloccato contro i «Mussi Volanti», mettendo a segno la sua prima rete italiana. E pregustando, forse, il gol dell'ex contro il Real. Sull'aereo per Madrid, insieme ai compagni, si accomoderà anche Thiago Silva, inserito nella lista dei convocati da mister Allegri malgrado l'uscita anticipata nell'incontro col Chievo per un fastidio alla caviglia. Oltre a Silva (i medici avevano ipotizzato una distorsione con una botta al perone senza ripercussioni sui legamenti) la convocazione è giunta anche ad Abbiati nonostante un risentimento all'adduttore destro. In attesa di incrociare Mourinho e i suoi i rossoneri hanno lavorato a Milanello sotto gli occhi di un ospite speciale: il ct del Brasile, Menezes, in tribuna a San Siro sabato e in Lombardia per controllare i suoi nazionali e valutare il possibile ritorno nella Selecao di Ronaldinho. Al termine dell'allenamento, uno sguardo al presente e al futuro prossimo lo ha offerto Pirlo, metronomo ineguagliabile, cui la creatura di Allegri ricorda una delle compagini rossonere più vincenti della storia: quella di Ancelotti. «Questa squadra - ha osservato - mi ricorda molto quel Milan, quando giocavamo con il trequartista, con Kakà o Rui Costa. Stiamo ricominciando a giocare in questa maniera: speriamo sia di buon auspicio». Magari già per domani a Madrid contro il Real di Mourinho, che presto potrà avvalersi del contributo di un grande ex. Zinedine Zidane ha accettato l'invito del portoghese di lavorare più al suo fianco che a quello del presidente Perez. «Starò con Mourinho più costantemente - le parole dell'ex fantasista - sarò una sorta di raccordo tra la prima squadra e il presidente».

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