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La fabbrica del gol

Lazio

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Immaginate lo stato d'animo di un difensore su un calcio d'angolo: «Devo marcare bene Floccari perché lui è bravo di testa, ma poi rischio di lasciare libero quel perticone di Kozak. E se appoggiano la palla fuori area? Chi chiude sul tiro di Ledesma o Hernanes? Speriamo solo che coprano bene il secondo palo, sennò sai come si avventano Rocchi e Zarate...». Sì, perché se c'è una caratteristica in cui la Lazio capolista si è distinta nelle prime giornate è proprio la versatilità offensiva. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, specie nel calcio, ma finora i biancocelesti sono riusciti a tradurre in realtà tutto quello che Edy Reja ha chiesto loro. C'è bisogno di una squadra camaleontica in grado di cambiare senza danni moduli e giocatori? Ecco che tutti si fanno trovare pronti, tutti capaci di cogliere al volo le opportunità concesse dal tecnico. Floccari si infortuna? Rocchi lo sostituisce e segna. Mauri escluso alla prima? Non c'è problema, col Bologna rientra e incanta. Nessuno credeva in Kozak? Lui gioca due spezzoni di partita e fa lustrare gli occhi. Nell'ultima giornata il ruolo è toccato a Zarate. Ripescato dopo due settimane in naftalina, l'argentino ha deciso la sfida con il Chievo, e poco importa se prima si era mangiato due gol fatti. Con Maurito i marcatori della Lazio sono saliti a sette. Ognuno con un gol. Nessuno, in serie A, è stato capace di mandare in rete tanti giocatori. La Juventus votata all'attacco di Delneri si ferma a sei (Krasic, Iaquinta, Marchisio, Quagliarella, Bonucci e Pepe), così come Brescia, Catania e Palermo.  Inter e Roma si devono accontentare addirittura di tre marcatori a testa: Eto'o, Milito e Lucio per i nerazzurri; Borriello, Vucinic e De Rossi per i giallorossi. Altro piccolo record biancoceleste il fatto che siano già andati in rete tutti gli attaccanti a disposizione di Reja: Rocchi, Kozak, Floccari e Zarate. Senza contare che all'appello mancano ancora i difensori, con gente come Dias da sempre abituata a togliersi qualche soddisfazione personale. Insomma, se alla vigilia il tecnico goriziano aveva chiesto un campionato da 55 gol con ampio contributo dei centrocampisti, finora la tabella di marcia è stata pienamente rispettata. È uno dei motivi alla base del primato della Lazio, è una delle ragioni per cui sempre più addetti ai lavori stanno osservando con interesse la squadra biancoceleste. In particolare il ct della Nazionale Prandelli: «Ledesma? Sta giocando con continuità ed è uno dei calciatori che seguo con più attenzione». Sarebbe la ciliegina sulla torta. Quella di Cristian, ma anche quella della Lazio.

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