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Italia, che fatica

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Antonio Cassano festeggia il gol segnato all'Estonia

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Buona la prima. Ma soltanto per il risultato, i tre punti in Estonia rappresentano la prima vittoria azzurra dell'anno più disastroso della storia recente. Ci vogliono due magie di Fantantonio, testata vincente e assist di tacco per Bonucci, per capovolgere una partita che stava per tramutarsi in un incubo dopo il vantaggio dei baltici. Ma la nuova Nazionale non ha ancora una personalità, la difesa è ballerina, neanche il modulo convince, una volta che il migliore in campo, appunto Cassano, è stata confinato sulla fascia sinistra, senza poter esprimere tutto il suo telanto.   Per il resto, sufficienza per Pirlo e De Rossi e anche per Pazzini, che ha sbagliato un paio di gol ma almeno si è mosso molto per vivacizzare una manora asfittica. Sostituzioni quasi obbligate, soprattutto quella di Quagliarella al posto di un Pepe inguardabile. Serata fredda e umida, anche se la pioggia aveva accordato una tregua, al grigiore si è adeguata anche l'Italia, inizialmente abbastanza ordinata ma quasi mai brillante come il gap dei valori tecnici avrebbe dovuto suggerire. Pochi lampi, qualche segnale di allarme in fase difensiva, meccanismi da registrare in un reparto quasi tutto nuovo, palla-gol non sfruttata dagli estoni. C'è voluto un quarto d'ora per vedere una conclusione di Pazzini lanciato da De Rossi, tiro sul portiere, poi ancora la punta centrale ha peccato di egoismo, c'erano due compagni liberi. Così è arrivato il castigo, su punizione da lontano che Sirigu ha respinto goffamente, consentendo a Zenjov la battuta a porta vuota, sfortunato il portiere che dai compagni di reparto non ha avuto però il minimo soccorso. Reazione stracca, invano ha tentato di offrirci una mano Parenko, Pazzini non l'ha afferrata. Avventuroso secondo tempo, aggancio e soprasso nel giro di tre minuti, ma il momento indimenticabile l'ha regalato Mamma Rai, alla quale paghiamo il canone, spot pubblicitario a cancellare la rete di Cassano, e poi si fanno belli con la panzana di offrire gratis lo spettacolo. Tutta la comprensione umana a un bravo collega come Bruno Gentili, che avrebbe voluto sprofondare sotto terra. Novanta minuti prima degli Azzurri era stato il turno della loro rivale più accreditata, la Serbia, esordio in casa delle Far Oer, già sconfitte proprio dall'Estonia. Pratica liquidata in fretta, anche se il vantaggio nasce da un assist di mano, martedì a Firenze l'occasione per una facile goleada è per l'Italia che ospita la simpatica franchigia danese.  

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