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Fabiana Pellegrino La moda del lento piace.

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Oggiche la sicurezza va di moda, il trawler è diventato la preferenza "cool" di chi ama prendersela con calma. Ex pescatori e cacciatori di squali oggi diventati ricchi signori amanti del mare per cui il peschereccio più che un capriccio è una scelta di vita. Il trawler per chi sulla barca doveva lavorarci, era la sola maniera di sopravvivere al mare, il mezzo più sicuro per affrontare l'ignoto. Un'idea diffusa già negli Stati Uniti degli anni Trenta che per scavalcare l'Atlantico ha impiegato 80 anni. Il trawler di oggi (questo nome deriva dall'inglese "to trawl": trascinare ed era riferito, appunto, alle reti da pesca) è un elogio alla lentezza. È una filosofia di vita prima che una barca. È la rinuncia a rincorrere il tempo e assieme una maniera per vivere il mare a ritmi più naturali, ma anche più sicuri. È un peschereccio che da grande è diventato yacht conservando l'antica solidità. Il trawler è la barca di chi vuole navigare in sicurezza in qualsiasi condizione meteo. Prima negli Usa, poi nel Nord Europa, ora anche nel Mediterraneo, sempre più armatori scelgono questo tipo di imbarcazione per le loro crociere, facendo magari a meno di qualche prestazione in più per viaggiare in tutta sicurezza. I trawler boat sono barche costruite e pensate per imbarcare grossi carichi di pesca e per stare a lungo in mare aperto, proprio per questo necessitano di stabilità, autonomia e grandissima affidabilità in qualunque situazione. Magari non parteciperanno a gare di velocità, ma di sicuro vincerebbero la sfida al risparmio di carburante. Sono barche dislocanti o semi dislocanti (che raggiungono la planata) progettate, appunto, per navigazioni molto lunghe. Chi sceglie un trawler preferisce lo spazio alla velocità e la moda del lento, in realtà, fa sempre più proseliti. Un cult molto amato dagli italiani (e dai romani in particolare) è Grand Banks, da sempre leader del settore, che presenta il nuovo 53 Aleutian Rp. Un fly molto vivibile come tutti i trawler che si rispettino che serve da vera e propria copertura per i camminamenti del ponte principale, un ponte portoghese (un paramare alto fino al petto) per mantenere la zona sicura e relativamente asciutta. Pochi ospiti, come nella tradizione, anche se su questo modello le cabine sono tre e, altro "plus" è la larghezza di 5,41 m, molto al disopra della media di ogni barca della sua taglia. La tenuta di mare è assicurata anche grazie ai due motori Cummins da 593 hp diesel nella versione standard (20 nodi di velocità massima e 16 di crociera) e due CAT da 705 hp in opzionale (per una velocità massima pari a 22 nodi e 18 di crociera). Equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione nel pieno rispetto degli stilemi tipici dei "trawler boat" anche per Maestro 51' di Apreamare. Con la creazione della linea Maestro nel 2005, i cantieri di Cataldo Aprea hanno superato la loro rivisitazione del gozzo sorrentino che li aveva resi famosi in Italia per proporre una linea di imbarcazioni tutta giocata sulla commistione tra antichità e tecnologia. Anche qui assoluto trionfo della convivialità e una postazione di comando di estremo comfort di forma circolare con grandi vetrate a tutto tondo. Tre cabine e due bagni con doccia separata per un trawler del terzo millennio. Sempre rimanendo in tema di pescherecci contemporanei, il nuovo Linssen Grand Sturdy 25.9 Sedan (8.20 x 3.00 m) è l'imbarcazione più piccola del cantiere olandese. Linssen resta fedele alla sua storia nella produzione di yacht dislocanti in acciaio e presenta una nuova "flagship boat" con cui il cantiere vuole dimostrare al mondo intero di poter sintetizzare l'innovazione anche su yacht in acciaio della fascia 8-10 metri. Prezzo accattivante e la possibilità di guidarlo senza patente sono i punti di forza di questa barca. Grazie alle sue dimensioni compatte e alla sua facile gestione è ideale anche per le brevi crociere magari per un weekend. Insomma, i trawler sono barche diverse da tutte le altre e la loro forza sta proprio nel loro aspetto differente. A prima vista magari poco accattivanti e sexy, pochi muscoli in mostra e motori poco performanti, ma se per una volta si racconta la lentezza invece dello scatto non la si consideri un'occasione mancata.

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