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Il motore Renault dà garanzie

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Sennònon ci sarà trippa per gatti, perché sulla pista-giocattolo di Budapest, buona sì e non per i go-kart, le Ferrari non possono neppure sperare di sfruttare il loro passo di gara. A differenza di quanto avviene abitualmente, infatti, le prove del venerdì e del sabato mattina hanno dimostrato che il vantaggio delle Red Bull è enorme non soltanto in qualifica ma anche in assetto da gran premio. Penso sia giusto sottolineare come a spiegare cotanta superiorità tecnica ci siano anche le caratteristiche del motore Renault, troppo spesso trascurate dagli osservatori nell'elencare gli straordinari atout di cui si avvale la Red Bull edizione 2010. L'8 cilindri francese non è il più potente e tuttavia possiede una eccellente guidabilità che lo rende non solo il più adatto ad affrontare piste tutte curvette e niente rettifili e frenate come quello ungherese, ma ne fa anche l'ideale complemento per i famosi scivoli posteriori che sfruttano la depressione creata dagli scarichi bassi. Perché uno dei problemi più seri che tale soluzione pone agli ingegneri è come trovare il modo di neutralizzare i bruschi cambi di bilanciamento provocati dall'azione del pilota sull'acceleratore. Che proprio questo sia uno dei vantaggi maggiori della Red Bull in Ungheria è d'altronde dimostrato dai buoni risultati ottenuti in prova dalle Renault vere e proprie, che non partono più avanti sulla griglia solo perché al momento decisivo il presunto fenomeno Kubica ha commesso un errore talmente marchiano da farlo finire per la prima volta alle spalle persino del suo mediocre compagno di squadra russo, Petrov. Il V8 Mercedes, al contrario, è potentissimo ma si accoppia male agli scarichi bassi e alle piste lente. Ieri sono rimaste fuori dalla Top 10 sia la McLaren del campione del mondo Button sia la Mercedes-Mercedes di Schumacher, che sarà pure bollito ma a Budapest (otto pole!...) è sempre stato pressocché imbattibile.

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