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Pavè e cadute, Tour sotto accusa

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Certo,la tappa di Arenberg, terza frazione in linea del Tour 2010, qualche sconquasso l'ha determinato, in classifica. Il vincitore di giornata è Hushovd, norvegese che in genere si trova a meraviglia sul pavé: già, pavé, disseminato in 7 tratti negli ultimi 60 km della Wanze-Porte de Hainaut, la frazione che riportava in Francia il gruppo e che si chiudeva alle porte della mitica Foresta di Arenberg (durissimo snodo della Parigi-Roubaix). E meno male che ci si è fermati all'ingresso del cosiddetto «inferno del Nord», visto che già così la selezione è stata netta. Hushovd, si è detto, è un habitué del pavé. Gli altri, invece, i protagonisti della classifica: all'indomani dell'ecatombe di cadute sullo Stockeu (e relativi strascichi polemici), anche ieri non sono mancati importanti ruzzoloni. Quello che più ne ha fatto le spese è stato Frank Schleck, vertice sfortunato del triangolo Saxo formato oltre che da lui, dal fratello Andy e da Cancellara. Caduto, fratturato (clavicola) e ritirato Frank, gli altri due sono invece andati benissimo, arrivando nel gruppetto di testa (con Hushovd, nell'ordine al traguardo Geraint Thomas, Cadel Evans e Ryder Hesjedal - a lungo in fuga solitaria nel finale - davanti alla coppia Andy-Fabian). Cancellara si riprende la maglia gialla che lunedì gli aveva soffiato Chavanel, approfittando anche della doppia foratura e pesante ritardo del francese. Un altro foratore eccellente è Armstrong, che puntava a guadagnare sul rivale Contador, ma dopo il guaio meccanico s'è ritrovato a perdere 2'08" da Hushovd (mentre Contador ha chiuso a 1'13", poco dietro a Menchov, Vinokourov, Wiggins) e ora il suo Tour è decisamente in salita. Infine Basso: il varesino è arrivato a 2'25" da Thor e in classifica ha 3'20" di ritardo da Cancellara. Oggi, dopo due tappe stressanti, relativo relax nella Cambrai-Reims di 153 km: i velocisti affilano le ruote.

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