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Sogno finale

Arjen Robben

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Uruguay-Olanda è la semifinale sorpresa di questo Mondiale sudafricano, giocato nella terra di quei boeri che qui arrivarono proprio dai Paesi Bassi. A movimentare la vigilia ci ha pensato Sneijder che ha prima rilasciato e poi ritrattato dichiarazioni ad affetto in cui dava degli «idioti a Maradona e Dunga». Pochi minuti è il giallo è stata chiarito: la colpa è stata data a un'errata traduzione ma il dubbio resta. Tornando alla partita, se l'Olanda passerà il turno in finale rischierà di ritrovare i «nemici» tedeschi, con i quali potrebbero finalmente vendicare la sconfitta subita nel '74 a Monaco dalla grande nazionale di Cruijff aspettiamo altri botti. Sulla sua strada, però, questa Olanda che non perde da 24 partite (con le ultime 9 tutte vinte) troverà la vera squadra-rivelazione di questo Mondiale, l'Uruguay di Tabarez che in Sudafrica è arrivato addirittura dopo i playoff di spareggio con il Costarica. Dunque neanche grazie ad una qualificazione diretta, visto che nell'affollato girone sudamericano era finito alle spalle di tutte le altre già eliminate: Brasile, Cile, Paraguay e Argentina. È chiaro che l'Uruguay arriva a questa partita col morale alle stelle, che lo aiuterà di sicuro ad ovviare nella maniera migliore alle assenze degli squalificati Fucile e Luis Suarez, due delle rivelazioni del torneo. In dubbio anche il perno difensivo Lugano, uscito acciaccato dal confronto con il Ghana. La sua assenza per Tabarez sarebbe pesantissima, visto che l'ottimo rendimento difensivo della sua nazionale (che ha subito solo 2 gol) è uno dei segreti del suo ingresso tra le prime quattro del Mondo dopo quarant'anni. E poi all'Uruguay spetta anche il compito di tenere alto il nome del calcio sudamericano, del quale è rimasto l'ultimo rappresentante. Se non vorrà fermarsi proprio alle soglie della finale, però, dovrà fare attenzione al quartetto delle meraviglie (Robben, Sneijder, secondo France Football candidato al Pallone d'Oro, Van Persie e Kuyt) di Van Marwijk, uno che quando giocava pensava più a se stesso che alla squadra e che, invece, in nazionale ha creato un gruppo solidissimo. Dai piedi di quei quattro nascono tutte le azioni d'attacco degli orange. Fermare loro significa fermare l'Olanda, che in difesa non appare insuperabile, tanto che spesso è stata salvata dalle eccezionale parate di Stekelenburg, uno dei migliori portieri del Mondiale insieme all'uruguaiano Muslera, nei confronti del quale in molti hanno dovuto ricredersi. Uruguay-Olanda, infine è anche la sfida tra Forlan e Sneijder, due che in questo torneo trasformano in oro ogni cosa che toccano. Forse la vincitrice sarà designata proprio dai loro colpi di genio. L'appuntamento è fissato per stasera alle 20.30 (in Tv su Sky e Raiuno). Chi vince fa la storia.

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