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Pennetta: "Prima o poi vincerò a Roma"

Roma, Internazionali d'Italia di tennis del Foro Italico: Flavia Pennetta

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Delusa, ma sorridente. Il giorno dopo la bruciante eliminazione dal torneo di Roma, Flavia Pennetta analizza con serenità i motivi della sconfitta. E lo fa insieme a una piccola e paziente compagna: «Lei è Flavia - spiega la tennista brindisina - si chiama proprio come me, è la figlia della mia migliore amica: sarà la prossima numero uno d'Italia». Gli Internazionali restano il suo sogno. «Sì, vincere a Roma resta il mio sogno. Forse questo mi penalizza: quando voglio troppo una cosa, non sempre riesco a ottenerla». La Safarova rimane la sua bestia nera. «Vero, avevo già perso due volte contro di lei. Il suo gioco mi dà molto fastidio, soffro la sua maniera di giocare». E' questa la ragione della sconfitta? «Per me è stata una giornata no, per Lucie una giornata sì. Sono cose che nello sport succedono. Peccato soltanto sia capitato qui a Roma». Se fosse possibile rigiocare la partita cosa farebbe? «Purtroppo non è possibile! Devo guardare avanti. Per fortuna nel tennis c'è subito un'altra occasione: la prossima settimana volo a Madrid, poi il Roland Garros, Wimbledon». A fine match ha rotto qualche racchetta? «No, mi sono fatta la doccia in quattro minuti e mezzo, poi ho cercato Gisela Dulko (compagna di doppio) e le ho chiesto: Quando giochiamo? Non vedevo l'ora di rientrare in campo: è un po' come quando cadi da cavallo e vuoi subito tornare in sella». Almeno nel doppio arriva qualche soddisfazione: dopo la vittoria di Stoccarda siete nei quarti di finale qui al Foro. «Stiamo giocando molto bene. All'inizio scherzavamo, ora vogliamo qualificarci per il master di Doha».  Potrebbe cambiare la vostra programmazione? «Assolutamente no. Con Gisela avevamo già deciso di giocare tutto l'anno insieme».  Le italiane in questa occasione hanno deluso. «Hanno parlato così tanto dei nostri successi che prima o poi doveva capitare. A fine match ho incontrato le altre e ci siamo fatte i complimenti: in cinque non abbiamo vinto un set». Qualcuno sostiene che giocate bene in nazionale e male individualmente. «Non è vero, e lo dimostra la classifica mondiale: per essere una top 20 bisogna vincere tante partire durante l'anno. Peccato aver sbagliato proprio questa settimana». La finale della Federation Cup coincide ancora una volta con il torneo di Bali. «Purtroppo è così. La scelta dell'Itf mi penalizza, bisognerebbe cambiare le date. Purtroppo la federazione internazionale è lenta nel prendere le decisioni e nell'effettuare i cambiamenti».

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