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"Io i miei giocatori li avrei presi a calci"

Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma

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Sulle ultime gare: daremo tutto contro l'Inter Non è un premio a vincere, ne una cosa anti-Inter o un aiuto alla Roma della quale è notoriamente tifoso. Massimo Mezzaroma, giovane imprenditore romano presidente del Siena, dopo quanto visto all'Olimpico tra Lazio e Inter, chiede ai suoi un finale di stagione degno di una società seria. In realtà il premio-salvezza promesso alla sua squadra, già venerdì (quindi prima dell'«amichevole» dell'Olimpico) era stato spostato sul terzultimo posto: «Perchè nella vita bisogna sempre farsi trovare pronti: se dovesse capitare l'opportunità di salvarci pur arrivando terzultimi, con un ripescaggio, noi dobbiamo sfruttarla. Non sarebbe la prima o l'ultima volta che accade una cosa del genere. Per questo ho detto nei giorni scorsi ai ragazzi che il concordato premio salvezza di due milioni vale anche in caso di salvezza a tavolino. E comunque lo abbiamo fatto prima di tutto questo caos, perchè siamo una società seria: quindi è totalmente scollegato all'Inter e a tutto il resto». In realtà Mezzaroma la partita tra Lazio e Inter non l'ha vista, imbottigliato nel traffico per tornare a casa da Siena. «Devo dire, almeno leggendo i giornali, che quello dell'Olimpico deve essere stato uno spettacolo ineverecondo. Perchè non è possibile che tutti i giornali l'abbiano vista così sbagliandosi». Non ha dubbi su come si sarebbe comportato se la sua squadra si fosse comportata allo stesso modo dei laziali. «Li avrei presi personalmente a calci nel sedere uno a uno. Non è concepibile per me che ci metto la faccia e i soldi. Per una cosa così posso finire sui giornali, nelle pagine di cronaca nera però...». E rincara la dose sullo smacco che la sua città ha dovuto subire. «Ma soldi a parte è tutta la città a rimetterci, c'è della gente che ci mette tutto, il cuore. pensate a che figura abbiamo fatto con il resto del mondo. Ho sentito la Cnn che parlava di Roma e di questo episodio. Così ci rimettiamo tutti, soprattutto le persone oneste: i giocatori sono pagati profumatamente e quindi devono essere professionisti a tutti gli effetti. Questa cosa mi fa ribollire il sangue nelle vene, non ci posso pensare che la mia città ha fatto questa figura con il resto del mondo. È un'offesa all'orgoglio di ogni romano a prescindere dal fatto che sia laziale o romanista». Ma ha certezze in questo senso: a Siena non accadrà. «A me non potrebbe succedere, perchè io di avere una squadra di uomini veri». Quindi avanti a testa bassa nelle prossime due gare per cercare di vincerle entrambe: prima quella con la Fiorentina domenica prossima e poi l'ultima in casa contro l'Inter. «Tutto il mondo guarderà quella gara, pretendo che i miei giocatori dimostrino attaccamento alla maglia e alla città. Non so quante altre occasioni avranno di essere visti dal mondo intero. Non voglio che si sentano già in vacanza». Intanto pensa al Siena del futuro, una squadra che il prossimo anno ripartirà dalla serie B con un nuovo ds («lo presentermo venerdì» annuncia Mezzaroma) e conferme di molti giocatori attualmente in rosa: a partire da Maccarone uno che «per la serie B ha uno stipendio fuori target».

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