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MILANO La sconfitta dell'Inter a Roma ha riaperto clamorosamente la corsa scudetto: il Milan, ieri spettatore interessato, oggi cercherà di raggiungere la Roma in classifica, a un solo passo dalla vetta.

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Leonardosi, Leonardo no, Leonardo forse: il patron milanista Silvio Berlusconi critica l'atteggiamento della squadra, ma l'allenatore brasiliano non se ne preoccupa. «Quello che succederà l'anno prossimo non lo so - dice Leonardo - e non ho nessuna preoccupazione, quindi occorre pensare a oggi, occorre pensare alla Lazio. Con il presidente ho parlato una settimana fa e poi ho letto dieci interpretazioni di una stessa intervista. Le cose reali sono che io sono qui per fare bene otto partite. Per questo - conclude - non voglio perdere la concentrazione su altre cose. Berlusconi? Un rapporto più diretto di così non si può, i pareri su come si poteva giocare e vincere sono tanti - aggiunge - abbiamo discusso molte volte e io sono uno che dice quello che pensa e che sa ascoltare». Sul futuro Leonardo non vuole spingersi: «Se la domanda è su un caso virtuale - spiega - anche la risposta è virtuale». Stasera contro la Lazio Leonardo dovrà fare i conti con molti assenti e rischia di perdere anche Abbiati, alle prese con una tendinite. Al suo posto è pronto a giocare fra i pali Dida. La defezione dell'ultim'ora del portiere è soltanto l'ultima di una lunga serie: Pirlo e Ronaldinho sono squalificati, Pato, Nesta, Beckham, Bonera, Kaladze e Mancini sono indisponibili. «La cosa importante - afferma il tecnico - è difendere quello che abbiamo fatto finora in queste ultime otto partite».

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