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I rigenerati

Cruz e Reja della Lazio

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Lichtsteiner, Cruz e Mauri: i primi due hanno segnato gol fondamentali contro il Siena regalando tre punti preziosi alla Lazio, il terzo è stato uno dei migliori in campo, guidando sapientemente la squadra e innescando i finalizzatori biancocelesti. Sono loro i calciatori-copertina della trentesima giornata di campionato. Si sono presi una bella rivincita con la sorte che fino a oggi li aveva messi ai margini di una stagione maledetta. Il difensore svizzero, rivelazione della passata stagione, era stato messo ai margini dall'ex tecnico Ballardini passando dall'essere titolare inamovibile a guardare la partita seduto in panchina. Reja ha saputo ricaricarlo, restituendogli fiducia e una maglia da titolare.   Sapore di rivincita anche per Julio Cruz che alla vigilia di natale aveva addirittura messo in preventivo di chiudere la carriera. Condizionato da un problema alla schiena per buona parte della stagione, l'attaccante argentino ha saputo ritrovare il guizzo vincente nel momento più delicato della formazione biancoceleste. Una rovesciata d'altri tempi che, ai militanti laziali di vecchia data, avrà sicuramente fatto tornare alla mente il più grande bomber della storia del calcio italiano, Silvio Piola, centrattacco laziale degli anni trenta. Ma il calciatore che sembra aver trovato maggiori benefici dalla cura Reja è sicuramente Stefano Mauri.   Il tecnico di Gorizia gli ha chiesto fantasia e disciplina tattica. E non è certo un caso che, tornato Mauri, la Lazio abbia ricominciato a costruire occasioni da gol, a segnare, a rendersi pericolosa in avanti. In meno di due mesi Reja ha saputo rigenerare una formazione allo sbando, ha saputo «fare» - di undici giocatori - una squadra, ritrovando di colpo compattezza, carattere, e senso di appartenenza. Dieci punti in sette partite, non è un bottino da Champions ma quanto basta per guardare al futuro con ottimismo: Reja è il valore aggiunto della Lazio, almeno fin quando continuerà a regnare l'autogestione.  

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