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Inter in Champions a nervi tesi

Jos Mourinho, allenatore dell'Inter, nella conferenza stampa prima di  Chelsea

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MILANO - Risponde in italiano, in inglese, in portoghese. Torna l'aria d'Europa, con la Champions, e torna la verve positiva nello spirito di Mourinho. Come quando bacchetta il rivale Ancelotti, reo (anche se lo stesso Ancelotti ha smentito) di aver detto che a parte gli interisti in Italia tutti tiferanno per il Chelsea, sostenendo che «magari gliel'ha detto qualcuno, o forse, chissà fa parte di un clan». O quando rifiuta di parlare delle beghe interne, di campionato. Negandosi, una prima volta. Scherzando sul clima, una seconda. Poi sbottando, ma per poco, alla fine: sfidando, dice proprio così, un qualsiasi arbitro italiano a dire di essere stato insultato da lui. E' carico insomma, il Mou. E non potrebbe essere altrimenti, vista la supersfida dal sapore d'amarcord, probabilmente l'ottavo più affascinante e incerto. «Una partita - spiega proprio il portoghese - che può durare 180 o più minuti: la prima partita è sempre importante, ma lo è ancora di più la seconda, perché decide tutto. Dopo la prima difficilmente si sa chi va ai quarti di finale». Anche perché in questo tipo di gare «è difficile dire chi è favorito: ci sono due squadre di qualità, abituate a vincere e a giocare per vincere, per attaccare. Mi aspetto una gara di qualità ed emozione, se possibile di spettacolo. Sarei deluso se non fosse una bella partita».   Deluso dai suoi, ovviamente. Ma anche dai suoi ex, che «giocheranno come sanno, col 4-4-2 a rombo o il 4-3-3», con «giocatori fantastici come Terry e Lampard, mai stanchi di giocare e con la stessa mentalità vincente di sempre», e con Didier Drogba: uno che lo rende orgoglioso, anche se adesso le gambe, più che per lui, se le farebbe spezzare per il Chelsea, oggi suo rivale. Da affrontare con tutti i migliori titolari: Eto'o, Milito e Sneijder davanti, Zanetti a centrocampo per contrastare il dinamismo inglese, forse però senza Julio Cesar, perché «non sono sicuro possa giocare. Magari si sveglia senza poter vedere bene il pallone, non si può sapere come reagisce il corpo umano dopo un incidente d'auto». Si sa, e si vede benissimo invece, come affronterà lui la gara, e vorrebbe facessero i suoi in campo. «Giocheremo per vincere - spiega - e non con un atteggiamento più difensivo del solito perché il Chelsea ha grande qualità. Prudenza non è la parola giusta, giocheremo senza paura di rischiare». Sarebbe una novità, in Champions, per l'Inter. Lo è, per Mouirnho, il bacio dello stemma nerazzurro. Una foto pesante, che a breve rischia perfino di diventare ricordo. Dipenderà molto, forse tutto, dalla sfida di stasera col suo passato.  

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