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Mihajlovic: "Contro di me il solito razzismo"

Sinisa Mihajlovic

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Dopo Balotelli e Totti, Mihajlovic. Per un'altra volta si parla più di altre cose, decisamente poco gradevoli, che di calcio. «Dei cori su di me non me ne frega niente», esordisce il tecnico del Catania, che poi prosegue: «Il razzismo, però, non è solo quando si parla di bianchi o di neri. Non è la prima volta che i romanisti mi danno dello "zingaro". Anche questo lo è. Per me, comunque, non è un problema, perché "zingaro" mi ci sento dentro. La cosa non mi preoccupa, mi preoccuperei di più se venissi ignorato». Mihajlovic lancia l'appuntamento al campionato e analizza la partita: «Fra tre settimane sarà tutta un'altra storia. Pur lasciando a casa parecchi giocatori importanti, siamo usciti a testa alta». In casa Roma, Ranieri è soddisfatto della prova della squadra e della qualificazione: «Sapevo che il Catania si sarebbe difeso, avevo chiesto concentrazione e abbiamo fatto la partita che dovevamo. Dai e ridai abbiamo trovato il gol e siamo stati bravi a far girare la palla». Il tecnico di San Saba ha, quindi, proseguito nella lettura del match: «Peccato che non abbiamo concretizzato tutte le occasioni create. Il risultato, alla fine, non ci rende merito. Ho fatto poco turnover proprio perché temevo il Catania e volevo andare in semifinale. Adesso non ho preferenze tra Milan e Udinese. Una vale l'altra». Ranieri è, poi, passato all'analisi dei singoli: «Menez non poteva avere i novanta minuti nelle gambe, si è intestardito e voleva sempre fare la giocata invece di essere più sereno. L'ho tolto per questo motivo. Ho inserito Cerci perché ci dava qualcosa di diverso». Sugli altri. «Taddei a sinistra? Ci giocava già nel Siena. Ho visto Mexes concentrato e determinato. Pizarro e Taddei stanno attraversando un periodo di forma straordinario e io lo voglio sfruttare fino in fondo». Sul campionato. «Per domenica mi auguro di recuperare Totti e Vucinic. L'assenza di Toni peserà, anche se lo abbiamo avuto solo per due partite. Non abbiamo bisogno di tornare sul mercato, ho chiesto alla squadra di lottare e mi ha accontentato». Infine, una spiegazione sulla trasformazione della Roma. «Mi interessava cambiare la mentalità dei ragazzi e far ritrovare loro l'autostima. Quando sono arrivato ho spiegato che il bel gioco non è solo il tacco o la finezza, ma anche il non far giocare gli avversari». Okaka, al ritorno in campo dopo un mese e mezzo, è soddisfatto: «L'importante era vincere, sono contento della mia prestazione. Il mio futuro? Non so niente».   Anche Doni applaude Ranieri: «Ci ha dato la mentalità giusta. Io faccio parte del gruppo, continuerò a lavorare e cercherò sempre di farmi trovare pronto. Giugno è lontano, ho un contratto fino al 2013 e non vedo perché dovrei cercarmi un'altra squadra». Burdisso pensa già alla semifinale: «Milan o Udinese non fa differenza. Questo gruppo si merita la finale e noi ci vogliamo arrivare. Il futuro? Non so nulla, chiedetelo ai dirigenti».

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