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Lazio, feste al gelo

Eto'o esulta dopo il gol alla Lazio

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MILANO - La vendetta è un piatto che va consumato freddo: a Milano il termometro segna meno otto gradi, per Mourinho è la serata ideale per prendersi una rivincita su Ballardini dopo lo smacco della Supercoppa Italiana vinta dai biancocelesti a Pechino. E la vendetta interista è beffarda, perché è beffardo presentarsi alla Scala del calcio con una difesa a cinque e perdere per un contropiede. Decide Eto'o, dopo tredici minuti. L'Inter sfrutta l'opportunità di effettuare «lo strappo» per la fuga decisiva: otto punti di vantaggio sul Milan che deve recuperare la partita di Firenze, nove lunghezze sui bianconeri. In campo non c'è Sneijder, è squalificato. Dall'altra parte Ballardini è costretto a rinunciare a Zarate e Matuzalem, primi violini di una squadra tecnicamente avara di talenti. Non ci sono neppure Brocchi, Dabo e Foggia: questo passa il convento. La Lazio si presenta nella «ghiacciaia» milanese con il peggior attacco dell'anno: nel 2009 soltanto 30 gol realizzati in campionato. Mourinho lascia in panchina Balotelli. Difesa a tre con Maicon, Lucio e Cordoba a protezione della porta di Julio Cesar. A centrocampo Cambiasso e Motta sono i centrali, Muntari è largo a sinistra, Zanetti gioca dalla parte opposta. Stankovic dà supporto ai due attaccanti Eto'o e Milito. Ballardini si presenta con un arrocco degno di una provinciale: difesa a cinque, Kolarov sulla mediana accanto a Baronio; Mauri e Meghni a sostegno dell'unica punta Rocchi. La partenza della Lazio è rinunciataria: Rocchi è abbandonato a se stesso in avanti, Mauri non trova mai riferimenti in attacco, Meghni è latitante. Kolarov prova a scaldare le mani a Julio Cesar con un sinistraccio dei suoi che il portiere manda in angolo, ma dall'azione dalla bandierina nasce il gol nerazzurro. Del Nero perde palla al limite, Maicon vola dall'altra parte lasciando sul posto Kolarov: il cross dalla destra viene respinto una prima volta dalla difesa laziale, ma sul secondo traversone - la prima conclusione di testa di Eto'o viene rimpallata - il piattone del camerunense a porta vuota finisce in rete. È passato meno di un quarto d'ora. La partita è tutta qui. La Lazio prova a reagire con Rocchi, ma la girata del capitano laziale non trova lo specchio. L'arbitro Russo ignora un clamoroso fallo di mano in area da parte di Maicon, sul proseguimento dell'azione la palla capita sui piedi di Meghni che non sfrutta una dormita della difesa calciando fuori a due passi dalla porta. Mediocre l'arbitraggio di Russo, che in precedenza aveva ignorato un intervento dubbio proprio su Maicon. Al 41' doppia occasione per l'Inter, prima con Cambiasso, poi con Milito, ma i due non sfruttano l'opportunità. In avvio di ripresa ancora Eto'o ha la palla buona per chiudere la partita dopo sessanta secondi, ma colpisce di esterno destro e la palla finisce sul fondo. L'Inter controlla, la Lazio tiene il campo con la mediocrità di chi si accontenta di perdere con il minimo scarto. Ci prova Kolarov con un esterno sinistro insidioso, poi non accade più nulla. Inter sempre più sola in vetta alla classifica, Lazio in piena zona retrocessione, dopo i successi di Livorno e Catania: serve una scossa.

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