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Cagliari-Napoli, gol e risse

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AlSant'Elia finisce in pareggio dopo sei gol, una furbizia di Allegri, una pallonata di Lavezzi, un'espulsione e una rissa. Può bastare? Mazzarri ha gli uomini contati in difesa, fa retrocedere Aronica e sulla fascia sinistra inserisce Zuniga , mentre non dà seguito al desiderio di Quagliarella che vorrebbe giocare con Denis e ritorna al modulo con Lavezzi e Hamsik a supporto. Il Cagliari, bloccato negli inserimenti, è inconsistente, se si esclude l'intervento decisivo di De Sanctis su Cossu all' 8'. È Lavezzi a portare in vantaggio la squadra con una grandissima giocata: serpentina e diagonale nell'angolino basso. Per lui tre gol e tutti in trasferta, dedica al figlio Thomas. Al 20' della ripresa il mediano-regista Pazienza, in due tempi, infila Marchetti. Per la prima volta il Napoli sembra destinato a non soffrire e invece impatta su Larrivey, entrato per un buon Nenè. È il piccolo «Bati» uno dei cambi indovinati da Allegri: Aronica se lo perde e lui avvia la rimonta. L'orgoglioso Cagliari al 35' trova il 2-2 di Matri, di testa su cross di Cossu, e ribalta il risultato con Jeda entrato un attimo prima. Il brutto del calcio nei cinque minuti di recupero: Allegri ritarda il gioco (poi si scuserà), Lavezzi gli tira una pallonata che lo porta all'espulsione, parapiglia generale e insulti reciproci, ma c'è ancora un'azione ed è quella buona: Bogliacino ribadisce in porta una respinta corta di Marchetti. Lavezzi esulta a pieni polmoni. Nono risultato utile per i partenopei, è sempre «zona Mazzarri».

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