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Lotito è rimasto solo con i suoi errori

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Ecertamente il secondo tempo col Milan, per impegno, non ha deluso i tifosi. Ma le chiacchere stanno a zero e la Lazio resta lì, troppo lontano da una zona chiamata tranquillità. Ora l'unica decisione che viene partorita da Claudio Lotito è un ritiro ad oltranza, a partire da dopodomani, lontano da Formello. Come per la lunga vigilia di Siena, si getta la croce addosso alla squadra, lasciando forte un dubbio in tutti: che Davide Ballardini non sia più l'uomo giusto per questa che ormai è diventata un'emergenza. E così, il Claudio Lotito che vuole fare tutto da solo, scopre la solitudine di quelli che si considerano i numeri uno. Da solo in tribuna autorità, da solo in questa Lazio dove lo spirito di squadra emerge solo nei momenti della disperazione calcistica, come nel secondo tempo di ieri. Ma allora, viene da chiedersi molte cose. Intanto l'utilità di tenere una squadra sotto chiave se, al suo interno, il clima non è quello giusto. Gli spifferi da Formello raccontano questo. Ma se invece non fosse così, grave sarebbe costringere tutti ad una vicinanza coatta - 10 giorni fino alla gara col Napoli domenica 22 - sfiduciando uno spogliatoio che certo non è sembrato estraneo a questa crisi, ma che non può essere certo considerato adatto a lottare per lo scudetto. E allora appare lecito domandarsi se questo proseguire obtorto collo - come direbbe il presidentissimo - con Ballardini convenga o non sia piuttosto una necessità risparmiosa. Insomma, a forza di rivendicare virtù esclusive, Lotito è rimasto solo. Ma questo suo scaricare tutto sulla squadra, senza parlare, senza difendere il tecnico, senza chiarire cosa accadrà a breve nella sua tribolata Lazio, non fa bene a nessuno. Perché lo striminzito punto di Siena non può essere considerato solo frutto del pre ritiro in Toscana e perché questa decisione di andare via da Roma sembra quasi dettata dalla voglia di cambiare aria in vista di possibili contestazioni. Che onestamente, visto il secondo tempo col Milan, non avrebbero molto senso. Ma bisognerebbe parlarci coi tifosi, spiegarsi. I momenti difficili possono capitare, ma le grandi squadre e le grandi società, si distinguono proprio in questa circostanze. L'idea di un Lotito troppo solo, di un Ballardini semi sfiduciato e di una squadra in conclave non sembra certo la soluzione migliore per gestire questa crisi.

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