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Lazio, serve la svolta

Ballardini

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Inizia questa mattina l'avventura spagnola per i biancocelesti: la squadra, priva di Matuzalem e Cruz, partirà alla volta di Vila-real dove domani - calcio d'inizio inizio 21.05 diretta su Retequattro - si giocherà gran parte delle possibilità di restare in Europa League. Alla squadra di Ballardini serve un pareggio per alimentare buone speranze di qualificazione ai sedicesimi di finale. Poi basterebbe battere il Levski Sofia all'Olimpico per avere la matematica certezza del passaggio del turno. Un risultato positivo restituirebbe morale alla truppa laziale, reduce dal pareggio ottenuto a Siena contro l'ultima in classifica. L'ultimo successo della squadra di Ballardini risale alla sfida di andata contro il Villarreal, il penultimo alla trasferta di Sofia: in Europa League la Lazio sembra avere un'altra marcia. Il tecnico sembra orientato a confermare il 4-4-2 come modulo di partenza, con Foggia e Mauri sugli esterni e Baronio-Brocchi a formare la cerniera di centrocampo. Come detto mancherà Matuzalem, espulso all'andata contro gli iberici. Resta a casa anche l'argentino Cruz: l'attaccante ha una problema alla coscia destra. L'ecografia effettuata nel primo pomeriggio di ieri alla clinica Paideia ha tranquillizzato solo in parte lo staff medico: niente rischi, proverà a tornare contro il Milan, altrimenti se ne riparlerà dopo la sosta di campionato. Comunque in panchina dovrebbe andare il nigeriano Makinwa. Assente Dabo (fascite plantare tornerà dopo la sosta), resteranno a Roma anche Stendardo, Inzaghi e Del Nero, fuori dalla lista Uefa. Il tecnico dovrebbe confermare per nove undicesimi la formazione vista a Siena: le uniche novità dovrebbero riguardare il portiere e la prima punta. Linea di difesa confermata, con Lichtsteiner e Kolarov sulle corsie esterne e Siviglia e Radu nel cuore della retroguardia. In porta ci sarà l'argentino Bizzarri, portiere di coppa che sostituirà Muslera, nelle ultime giornate non propriamente impeccabile. Oggi Ballardini si toglierà il bavaglio per tornare a parlare: nulla di spontaneo, semplice regolamento dell'Uefa che impone ai protagonisti di parlare prima e dopo la partita. Per il resto, intorno alla squadra continua a regnare il silenzio stampa, rispettato anche dal presidente Lotito. Dopo aver evitato taccuini e microfoni fuori dagli studi di «Porta a Porta» lunedì sera, il numero uno biancoceleste ha dribblato i cronisti anche ieri pomeriggio fuori dalla sede della Federcalcio.

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