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Le capriole di Lippi

Marcello Lippi, ct della Nazionale, impegnato in una capriola

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FIRENZE - Italia lista aperta. La capriola di Marcello Lippi, tra la passerella di oggi a Parma contro Cipro e la suggestione Totti, non è solo quella doppia sfoderata sull'erba di Coverciano sotto gli occhi dei suoi ragazzi: «La provo una volta l'anno per vedere se sto a posto fisicamente», ha spiegato il commissario tecnico alla vigilia dell'ultima partita ufficiale verso i Mondiali, prima di riaprire ufficialmente la corsa a un posto tra i 23 per Sudafrica 2010. Un po' meno semplice della performance da ginnasta è motivare il cambio di rotta sulla lista azzurra. Il gruppo a grandi linee è questo, aveva detto solo domenica. Il gruppo è aperto e non si esclude nulla, il messaggio lanciato ieri: per chi è sotto esame tra i presenti, come Giuseppe Rossi e D'Agostino stasera, e per chi è fuori e non si deve sentire abbandonato, si chiami Totti o in qualunque altro modo. «Francesco è una grandissima persona e un grande giocatore, è limitativo definirlo un portafortuna - comincia a precisare Lippi, parlando del romanista la cui candidatura è stata rinverdita da Sacchi e per certi versi anche da Abete - dice che se lo chiamo non può dirmi di no? Finora nessuno mi ha mai opposto un rifiuto. E allora avanti con i tormentoni, mi divertono. Del Piero? Ah si, è vero... Ho spalle larghe, pensate non mi aspettassi tutto questo? Ma io da qui a giugno non farò nomi: parlerò di persona con gli interessati». L'ultima volta che lo ha fatto con il 10 giallorosso è stato ad agosto. E l'argomento azzurro non è stato sfiorato. Ma allora quale è la reale possibilità? La stima reciproca è forte, la consapevolezza degli anni e degli acciacchi fisici condivisa: tutti e due sanno che una chiamata all'ultimo è una chance, sempre che Totti dia seguito al grande avvio di stagione e l'attacco azzurro mostri nuove defaillance, come nel caso di Rossi. Per sapere se Totti sarà come Baggio '98 - una ruota di scorta di lusso - o come Baggio 2002 - escluso contro la volontà popolare - non basterà neanche aspettare la data limite del 3 marzo. «Quella è l'ultima amichevole, è vero, ma prima delle due premondiali - ha frenato Lippi - diciamo che abbiamo tre match, più la partita con Cipro. Rischio di convocazioni all'ultimo minuto? Io non escludo nulla». Amauri è sicuramente candidato al last minute ma non da solo. «Tranquilli, ai nuovi inserimenti penserò eccome, si chiamino come si chiamino - l'apertura definitiva - di chi è fuori, dovrò capire se davvero ha le caratteristiche necessarie a questa nazionale. Unite le due considerazioni, trarrò le mie conclusioni: porta bene, anche quattro anni fa ciascuno aveva la sua lista della spesa, io ho fatto la mia e abbiamo vinto. Ma attenti, parlo anche di giocatori di cui non fate cenno e che io seguo». Non solo Cassano, Pazzini, Nesta; Galloppa, Marchionni, Candreva, Marco Rossi sono sul taccuino del ct. Quell'elenco di 23 azzurri per il Sudafrica sarà insomma un misto di sorpresa e delusioni: senza «ghe pensi mi» perché «non conosco il milanese», precisa Lippi, né primarie pubbliche («no, a quelle del Pd non andro»). Per le liste da elezioni Mondiali, tra Totti e Cassano da una parte e Rossi e Quagliarella d'altra, il ct vuole conservare una perfetta equidistanza.  

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