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Biancocelesti al bivio

Tommaso Rocchi della Lazio

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Firenze crocevia decisivo: dopo esser tornata in corsa in Europa League grazie al rotondo successo di Sofia, la Lazio prova a ripartire anche in campionato. I biancocelesti non vincono dal 30 agosto, sembra passato un secolo: l'ultima volta accadde a Verona, contro il Chievo, grazie a una doppietta di Cruz. Una vittoria e un pareggio lontano da Roma. La teoria del presidente Lotito trova conforto nei numeri: la squadra è più tranquilla, non soffre di ansia da prestazione. «La sfida con la Fiorentina ci permetterà di capire quale livello abbiamo raggiunto - afferma il tecnico Ballardini - è un'opportunità per vedere a che punto siamo arrivati, anche se la stagione è appena iniziata. Servirà una Lazio attenta, compatta, le due linee di difesa e centrocampo dovranno essere molto vicine in modo da non concedere spazi ai nostri avversari. Loro arrivano da una vittoria esaltante ottenuta in Champions League contro il Liverpool - continua l'allenatore - non credo che possano avere cali di tensione, ormai sono 3-4 anni che giocano ad altissimi livelli».   Niente sconti, quindi, da una squadra esaltata dalle giocate di Jovetic che oggi ritroverà anche Gilardino, assente in Europa per la squalifica. Ballardini non avrà a disposizione Cruz, Brocchi, Siviglia Kolarov e Diakitè, più i calciatori messi ai margini della prima squadra come Pandev e Ledesma. «Ogni volta mi viene chiesto di questi giocatori - replica l'allenatore a chi sottolinea come non si possa parlare di emergenza con almeno 6 elementi fuori per scelta tecnica - se volete, faremo una conferenza stampa per i calciatori esclusi e un'altra per quelli inclusi nella lista dei convocati.   La scelta di escludere Ledesma è una scelta nostra, della società e dello staff tecnico. Io lavoro per la Lazio, mi sembra di essere stato piuttosto chiaro». Chiarissimo, cristallino. La scelta semi-tecnica di tener fuori Ledesma negherà all'allenatore di contare su forze fresche, considerando gli impegni ravvicinati della Lazio - in campo giovedì scorso - e della Fiorentina che in questa settimana ha avuto due giorni di riposo in più, avendo giocato di martedì. Sarà una Lazio con il 4-3-2-1: solita difesa con Lichtsteiner e Del Nero sulle corsie esterne, Cribari e Radu in mezzo, e Muslera in porta. Sulla mediana Baronio agirà davanti alla difesa, Dabo e Matuzalem saranno gli interni di centrocampo. In avanti, Zarate e Foggia «galleggeranno» tra le due linee, cercando di dar man forte sugli esterni in fase di non possesso palla, e attaccando gli spazi. Rocchi sarà il riferimento offensivo. «Non sono d'accordo con chi dice che la Lazio gioca meglio in trasferta - conclude l'allenatore - in casa con Elfsborg, Juve e Palermo abbiamo giocato molto bene. Se nel corso del tempo la Lazio riuscirà a completare la rosa in alcuni ruoli che sono scoperti, a sfruttare tutti i suoi giocatori e a lavorar bene, potrà essere competitiva con la Fiorentina». Se lo augurano i mille laziali che oggi saranno al seguito della squadra: 8 punti in sei partite, il piatto piange.

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