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Un campione lontano dal tramonto

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Un'icona,in giallorosso, anche se qualcuno si è perfino consentito il lusso di criticarlo e perfino offenderlo, come è accaduto alla fine del match con la Fiorentina. Alla mancanza di rispetto non sfugge però neanche una società ormai divenuta impalpabile, ieri escluso dalla conferenza stampa il collega de «Il Romanista», organo di stampa non gradito ai capoccioni di Trigoria. Da applauso, salvo pochissime eccezioni, la solidarietà degli altri giornalisti presenti, arrivederci e grazie e parlate pure con i vostri lacchè. Per Totti, dunque, il proscenio di questa domenica di campionato, anche se il teatro non è dei più illustri, dello stadio di Catania ha ricordi allucinanti la Roma, per quanto era stato perpetrato ai suoi danni in quel pomeriggio di maggio pesantemente segnato dall'illegalità e dal sopruso, tollerati e incoraggiati da chi era delegato a tutelare la regolarità del calcio. Un compito non facile, per Claudio Ranieri, votato a conquistare la sua terza vittoria in campionato, non molti stavolta i problemi fisici nonostante i ritardi nei recuperi. Tentazione di restituire visibilità a Mexes, spostando a destra quel Burdisso che però al centro della difesa ha garantito finora grande sicurezza e atteggiamenti da leader che in quel reparto da tempo la Roma non conosceva. La Lazio riceve in eredità dai cugini, all'Olimpico, proprio il Palermo che la Roma aveva affrontato quattro giorni fa, secondo gli scherzi di un calendario elaborato da un cervello elettronico andato in tilt. Ballardini ritrova il suo recente passato affrontando gli impacci di una difesa mutilata e della perdurante indisponibilità di Rocchi. Ordinario il resto del turno, che sarà chiuso dal Milan, grande volontà di riscatto, ma a San Siro il Bari aveva creato difficoltà all'Inter. E ora la Juventus ha una grandissima occasione per riconquistare in solitario la vetta della classifica, anche se cambia l'obiettivo. Per un giorno, almeno, il comando senza scomode compagnie appartiene alla Sampdoria, uscita vincitrice dal summit di Marassi contro l'Inter. A sorpresa, magari, però non usurpando, Del Neri ha schierato al meglio la sue pedine, spazi avari per Milito ed Eto'o, il camerunense costretto a una partita di grande sacrificio a tutto campo. Forse più equo il pari, un errore di Santon decisivo, attraverso Palombo e Mannini, Pazzini ha trovato il letale tocco di destro. Non l'Inter più ispirata, però la Samp ha cancellato con autorità la brutta parentesi fiorentina, confermandosi tra le protagoniste della stagione.

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