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Metri di fango, due gollonzi da Giallappas, i soliti black out e tanta grinta: uguale un punto a Palermo.

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Sì,Palermo e non Bergamo alta, come lo stato ingannevole del Barbera. Nel fango siciliano gran vantaggio di Brighi messo in porta dal tacco meraviglioso di capitan Totti, poi il solito gollonzo incassato grazie all'ennesimo black out difensivo. Ma c'è anche la complicità di un campo formato risaia, oltre alla carambola che ha visto Burdisso fare il birillo e Budan depositare in rete. Poi lo stesso argentino s'è riscattato dall'altra parte del campo realizzando il primo gol in giallorosso. Finita? Macché, altro corto circuito nella testa della difesa romanista con un Cassetti di nuovo inguardabile che sbaglia il movimento, spalanca la strada a Miccoli e costringe Julio Sergio a un'improbabile uscita sui piedi di Miccoli che lo umilia con un tunnel da oratorio. In avvio di ripresa, della serie al peggio non c'è mai fine, arriva addirittura il primo gol in serie A di Nocerino. Ma sul 3-2 la Roma dimostra di aver acquisito la mentalità imposta da Ranieri: ci crede, lotta nel fango come fosse una finale di Champions e alla fine raggiunge il meritato pareggio: anzi, forse la Roma vista al Barbera stavolta avrebbe meritato qualcosa di più. Alla fine arriva il primo pareggio in campionato, un punto che smuove la classifica, ma mostra tutti i limiti che la Roma ha lì dietro. La cura Ranieri non è ancora riuscita a miracolare la retroguardia giallorossa che continua a prender gol a raffica: una partita a reti inviolate non si vede da quasi cinque mesi. Forse il problema allora non era Mexes... o almeno non solo.

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