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A Monza doppietta Brawn

I due piloti della Brawn, Barrichello e Button

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MONZA - Nella Formula Uno delle variabili impazzite, dove basta un grado in più o in meno sull'asfalto per cambiare radicalmente la prestazione delle gomme, stavolta viene estratta a sorte la pallina della Brawn, che a Monza torna a realizzare una doppietta che mancava dal Gp di Montecarlo del 24 maggio. Primo Barrichello, secondo Button, con le Red Bull lontane (Vettel 8°, Webber fuori al primo giro) e il titolo che fatalmente si riduce a una lotta tutta interna al team ex-Honda. E se Rubinho appare più pimpante in questo finale di stagione, Jenson sembra aver superato il periodo di appannamento e può ancora contare su 14 punti di vantaggio. Alle loro spalle Kimi Raikkonen coglie il quarto podio consecutivo, ringraziando Hamilton che, all'ultimo giro, si rende protagonista di una spettacolare uscita di pista alla curva di Lesmo mentre cercava di mettere pressione a Button. Il finlandese dà continuità alla striscia di risultati positivi nonostante l'ombra minacciosa della Force India di Sutil, e continua a tenere in mano da solo le sorti della Rossa nella classifica costruttori. L'attesissimo Fisichella, infatti, si rende protagonista di una gara anonima nella quale finisce ai margini della zona punti, a un solo secondo e mezzo da Vettel, ma sostanzialmente grazie ai piloti che gli stavano davanti, capaci di eliminarsi da soli con fuoripista e problemi tecnici. La partenza si svolge secondo il copione prefissato. Hamilton conserva la testa, Raikkonen sfrutta il kers e sopravanza Sutil. Webber, che scattava dalla decima posizione, esce dalla gara - e dalla lotta per il Mondiale - alla terza curva, quando si tocca con Kubica e finisce in testacoda. Lo stesso polacco si ritirerà pochi giri più tardi. Sfortunatissima la prestazione di Liuzzi, che grazie a un serbatoio pesantissimo era riuscito a risalire fino alla quarta posizione con concretissime possibilità di agguantare il podio al debutto. Al 23° giro però il motore della sua Force India si ammutolisce e lo costringe ad abbandonare. «Problemi al cambio o alla trasmissione», spiegherà il pilota. L'esito della gara si gioca sulle strategie. Le Brawn, capaci di sopravanzare Kovalainen al via, partono pesanti e si fermano una volta sola. Dopo il pit rientrano davanti a tutti e non cambia più nulla. Per una volta nessun gioco di squadra, con il rifornimento di Rubinho dopo quello di Button lasciando immutate le prime due posizioni. Anche se, a sentire Barrichello, la sera prima della gara il suo team stava pensando di sostituirgli il cambio che aveva dato alcuni problemi a Spa. Stando alle chiacchiere del paddock, sembra che il brasiliano nella notte sia quasi arrivato a incatenarsi alla macchina per evitare un intervento che gli sarebbe costato cinque posizioni sulla griglia. Alla fine ha avuto ragione lui. Si torna in pista tra due settimane a Singapore. Col titolo costruttori praticamente assegnato e quello piloti che è diventato un discorso a due, l'attenzione si sposta nei tribunali. Il 21 si riunisce il Consiglio Fia sul «Renault Gate». Briatore contro Piquet in una lotta senza esclusione di colpi bassi che dovrebbe determinare la fine della carriera sportiva di almeno uno dei contendenti.

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