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Schumi battezza Fisiko "Benvenuto nel gruppo"

Shumacher e Fisichella

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Al destino piace scherzare, si sa. E così è successo che l'uomo che, nel 1995, aveva sbarrato a Giancarlo Fisichella la strada che avrebbe potuto portarlo in Ferrari, è stato lo stesso che, 14 anni dopo, quella strada gliel'ha involontariamente riaperta. Fisichella ieri ha incontrato Michael Schumacher per la prima volta dalla sua nomina a pilota ufficiale della Rossa. L'occasione è stata la presentazione della campagna «E-Safety Challenge» per la sicurezza stradale promossa dalla Fia. Ma quello che è avvenuto sul circuito di Vallelunga, a Campagnano di Roma, è stato soprattutto l'ideale passaggio di consegne tra il pilota capace di vincere ben cinque titoli mondiali al volante della Rossa e quello a cui i tifosi si affidano per rinverdire la non fulgida tradizione degli italiani in Ferrari. Un'occasione piovuta addosso a Fisichella anche grazie a quel collo malandato che ha impedito a Schumi di tornare a gareggiare. «Quando mi ha visto Michael mi ha detto "Benvenuto nel gruppo" - ha raccontato Fisichella - e mi è sembrato molto contento del fatto che la Ferrari abbia scelto me per Monza». «Non mi ha ancora dato consigli tecnici - ha aggiunto il romano - ma l'aver corso al suo fianco per tanti anni mi ha insegnato tanto. È stato un campione formidabile e se avrò bisogno di aiuto non esiterò a chiederglielo». Schumacher ha preferito non parlare di Formula Uno, lasciando solo intendere che anche lui sarà a Monza per fare il tifo per Fisiko. Oneri ed onori. Essere un pilota Ferrari è un'immensa gratificazione professionale ma comporta anche le asfissianti aspettative dei tifosi della Rossa. «So che le vendite dei biglietti per Monza hanno subito un'impennata dal mio ingaggio, e di questo voglio ringraziare i tifosi - ha detto Fisichella - spero di essere all'altezza delle loro speranze. Avrò come compagno di squadra Raikkonen, che è un fuoriclasse. Se riuscirò a stargli vicino, vorrà dire che starò andando forte». Poi Giancarlo si sottrae alla ressa dei giornalisti e monta su un'Alfa Romeo - rossa, ovviamente - per effettuare una dimostrazione di guida sul bagnato, lui che delle superfici umide è sempre stato uno dei migliori interpreti. Il tempo di ricevere gli auguri di Jean Todt - «merita questa chance, gli faccio il mio in bocca al lupo» - e poi via per tornare a concentrarsi sulla F60. Il passaggio dagli onori agli oneri è sempre più vicino. Venerdì, a Monza, si comincia a fare sul serio: «Spero di concludere degnamente la settimana più bella della mia vita», saluta Fisiko. Con lui, lo sperano tutti i tifosi italiani.

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