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Powell batte anche il vento

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GiovanniEsposito RIETI È andato sui blocchi partenza con al collo il bronzo iridato dei 100 e l'oro della 4x100 il giamaicano, consapevole che su quel tartan aveva siglato due anni fa il record mondiale. Asafa Powell ha prima giocato nella batteria dei 100 (10.12 con una leggera bava di vento contro) e poi ha dato l'impressione di spingere per 80 metri in una finale dove ancora una volta il vento deve averlo infastidito non poco. Probabilmente per quello ha deciso di mollare negli ultimi metri portando comunque a casa un 9.99 di tutto rispetto davanti al compagno di staffetta, il giamaicano Nesta Carter (10.08) ed al britannico Williamson (10.18). Solo sesto il bronzo mondiale dei 200, uno svogliato Spearmon (10.32) che si è poi rifatto nei 200 vinti in un facile 20.27. Il piatto forte preannunciato alla vigilia da Sandro Giovannelli erano gli 800 metri, specialità in cui il record del meeting è addirittura quell'1'41"83 del primatista mondiale, il danese di origini keniane, Wilson Kipketer. E aveva ragione il direttore del meeting perché ieri al Guidobaldi è stata siglata la migliore prestazione mondiale dell'anno nonché record del Kenia e record africano. A diventare il quarto uomo di tutti i tempi e a segnare il settimo crono di sempre ci ha pensato il neanche 21enne David Rudisha, bravo a chiudere il doppio giro di pista in 1'42"01. «Solo» terzo il sudafricano Mbulaeni Mulaudzi, campione mondiale in Germania e argento olimpico ad Atene 2004 che nonostante abbia corso sotto l'1"43 (1:42.68) ha dovuto cedere nel finale anche all'argento iridato Alfred Kirwa Yego (1:42.67). Rieti tempio del mezzofondo con la britannica Lisa Dobriskey che è riuscita ad invertire l'ordine d'arrivo della rassegna iridata. Stavolta è stata lei la prima a tagliare il traguardo dei 1500 precedendo la favorita, l'ex profuga etiope ora del Barehin Maryam Yusuf Jamal (4'01"23 contro 4'01"29), mentre la statunitense Shannon Rowbury si è confermata al terzo posto come in Germania (4'03"46) senza dimenticare il record della manifestazione nei 3000 siepi ottenuto dalla keniana Nyangau con 9'13"92. Il 9'03"42 di Silvia Weissteiner ed il 7'50"53 di Daniele Meucci nei 3000, il 16.56 di Schembri nel triplo, il 46.58 di Matteo Galvan nei 400, l'1'46"94 di Lukas Rifeser negli 800, il 3'40"35 di Cristian Obrist nei 1500, sono un bottino troppo scarno per l'atletica azzurra che ha patito il ritiro della Cusma nei 1500, i tre nulli di Gibilisco nell'asta in una gara comunque ventosa, il flop di Collio e Donati nei 100 e la rinuncia di Antonietta Di Martino per un infortunio patito all'ultimo momento.

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