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Inter campione Vince sempre il club più ricco

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Inlinea teorica nello sport professionistico dovrebbero vincere sempre i più ricchi per cui, senza far troppi calcoli e senza attendere le prossime 36 giornate di campionato, si può già anticipare la classifica del 77° torneo a girone unico. A prendere per buone le cifre pubblicate, l'Inter dovrebbe vincere il suo quarto scudetto consecutivo (mi rifiuto di assegnarle quello di Calciopoli) davanti a Milan, Juventus e Roma mentre Livorno, Atalanta e Chievo dovrebbero retrocedere in serie B Il giocatore più pagato dal Chievo, l'attaccante Pellissier, sarebbe solo il venticinquesimo nel foglio paga dell'Inter ed il 17° in quello della Roma, alla quale potrebbe far comodo un cannoniere da dieci gol sicuri a stagione. A spulciare tra le molte cifre si scopre perché non avesse molto torto Giulio Onesti in una sua famosa definizione dei presidenti dei club calcistici. Un portiere di riserva da 4 milioni di euro l'anno (Dida) è solo una delle anomalie più clamorose. Probabilmente nelle pieghe di alcuni contratti ci sono clausole ed opzioni che non sono note altrimenti è difficile spiegarsi come Ronaldinho guadagni sette volte e mezzo di più di Pato ed il portiere del Cagliari, Marchetti, un quindicesimo di quello della Roma, Doni. Il fenomeno non è completamente italiano , nel senso che nei principali campionati europei ci sono situazioni abbastanza simili. Barcellona e Real Madrid in Spagna, Manchester (nelle due versioni), Chelsea, Liverpool ed Arsenal in Inghilterra, Bayern in Germania sono esempi inaccettabili nel mondo dello sport americano e questo spiega come mai negli sport di squadra degli Stati Uniti ci sia una migliore e più equa distribuzione di vittorie tra le varie squadre e le varie città. Da queste parti (scrivo da New York) usano i soldi della televisione per eliminare, nel limite del possibile, le differenze demografiche che inevitabilmente ci sono dovunque. E' possibile che, essendo nati dopo, gli americani non si portino dietro differenze che in Italia siamo più abituati o rassegna ti ad accettare.

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