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Ledesma e Pandev fuori dall'Europa

Ledesma

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Sceglie i microfoni della sua radio preferita, Radio Radio per rispondere alle critiche. Claudio Lotito prova a spiegare il mancato arrivo del difensore promesso nei giorni precedenti e ribadisce una sostanziale chiusura nei confronti di Ledesma e Pandev, seppure con i dovuti distinguo tra le due posizioni. Scelte discutibili che rischiano di sfiorare l'autolesionismo dal punto di vista tecnico ed economico. Tant'è, Lotito non concede deroghe, va avanti per la sua strada con la speranza che la fortuna avuta in questo avvio di stagione continui ad assisterlo. «Non ho fatto nessuna promessa - dice il numero uno biancoceleste - ma avevo solo dato la disponibilità di rinforzare un reparto, pur sapendo di avere una squadra già competitiva. Ho sempre detto che ho uno spirito venatorio. Se devo prendere un passero mi tengo gli uccelli che ho in gabbia. Non rientra nel mio costume prendere tanto per prendere o per far contenta la piazza. Cominciamo a rivalutare i giocatori che abbiamo in rosa, adesso c'è un bel equilibrio, una bella intesa. Alcuni giocatori non hanno accettato dei trasferimenti, perché stanno troppo bene. Purtroppo non possiomo costringerli ad andare via. Quelli che volevano andare via non hanno trovato nessuno che li prendesse. Chi pensa che con Valdez e Canini si faceva il salto di qualità è incompetente». Poi il capitolo relativo a Ledesma e Pandev. Non sembra ci siano margini che se a tutti in questo momento converrebbe assumere posizioni più concilianti: «Ho un rapporto normale con loro. La società ha solo sposato una filosofia e ha fatto delle scelte conseguenti. Per esempio Zarate e Cruz, che voi conoscete solo dal punto di vista tecnico, sono giocatori che si sacrificano e che sono professionisti. Quando invece uno arriva e dice che non ha più stimoli, che tira i remi in barca, può far parte di un gruppo? A questo punto di cosa stiamo parlando? Di niente. L'allenatore deve avere punti di riferimenti certi, su cui fare affidamento. Ledesma ha chiesto di andare via. Se aveva sposato il progetto Lazio, poteva sposarlo due mesi fa quando gli avevo prospettato il rinnovo a condizioni da top player. Adesso, visto che non c'è l'altra squadra, dopo aver setacciato tutto il mondo, Spagna, Inghilterra, Francia, dice di aver rifiutato tante squadre. Al di là di tutto questo, quello che è stato è stato. Ora il tecnico valuterà gli apporti che possono dare dal punto di vista della testa, non del fisico. Se io oggi dovessi accettare una posizione di ravvedimento non sostanziale, ma solo formale, permetterei a tutti gli altri di fare come gli pare». Ieri l'ufficialità della nuova esclusione di Ledesma e Pandev dalla lista Uefa. Si è puntato su Makinwa (escluso Simone Inzaghi) invece che sul regista argentino continuando sulla linea dura che porterà solo a una grave perdita tecnica ed economica per il club.

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