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L'Italia saluta l'Europeo

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BasketMale i «canadesi». Il 20 inutile gara con la Finlandia

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Efa bene. La Francia del basket, una nazione che una decina di anni fa o giù di lì nel basket ci guardava da lontano col cannocchiale, s'è presa il lusso di travolgerci, sbeffeggiarci con schiacciate e giocate da videogame, chiudendoci in faccia la porta del prossimo Europeo di Polonia grazie all'81-61 maturato sul legno di Pau. Non andremo così, terza volta nella storia, alla manifestazione continentale. Nelle precedenti occasioni però non fu per motivi tecnici visto che i forfait furono dettati da casse federali vuote. Vuoto è oggi lo spirito di ogni amante del basket, di fronte a una squadra che avrà anche due giocatori che arrivano dall'Nba ma che con la loro presenza non hanno cambiato di nulla la pochezza già messa mostra nel girone di qualificazione culminato con l'ilare beffa, (ci fu un problemino di differenza canestri mai chiarito...) con la Bulgaria. Così l'Azzurra non solo saluta il torneo continentale che si giocherà in Polonia ma sa già di dover disertare i prossimi Mondiali di Turchia. La partita? Un monologo della Francia trascinata dal talento puro di quel Tony Parker che ha dato una lezione di basket sul parquet, con sì e no un paio di giorni di allenamento con il gruppo transalpino sulle spalle, mostrando come e perché si diventa fuoriclasse. Difficile credere che i presunti campioncini di casa nostra, gonfi nella loro presunzione, possano fare tesoro degli insegnamenti. Ma il modo del francesino di gestire ritmi, dividersi tra realizzazione e gioco è stato la ciliegina sulla torta di un gruppo, quello dei blue, che comunque s'era presentato all'appuntamento forte del +3 dell'andata. Poco da salvare in casa azzurra. Non certo Recalcati, è palese, ha fatto il suo tempo, e neppure le punte di diamante, con Bargnani quasi nullo e Belinelli premiato dai numeri ma deleterio in uno sport di squadra. Una carezza, di tenerezza, la meritano due della vecchia guardia, Soragna e Mordente, che, con qualche altro gregario, come Giachetti, non avrebbe meritato questa figuraccia. Ora c'è anche l'inutile passerella del 20 a Porto San Giorgio. Sarà forse il modo per congedarsi da un ciclo che ormai va considerato chiuso.

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