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Giani rilancia la MRoma

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PaoloAvesani Al lavoro in palestra per pensare in grande. In attesa della prima uscita (il 27 agosto a Isernia), e soprattutto dell'inizio del campionato (il 27 settembre al PalaTiziano contro Mantova), è iniziata ieri, a Piazza Mancini, la stagione della MRoma volley. Al secondo anno di A2, la squadra cerca il salto di categoria sotto la guida tecnica di Andrea Giani. Il «Giangio nazionale» racconta le sensazioni della viglia. «Lo spirito è ottimo - spiega Giani - abbiamo messo insieme un gruppo con tanti giovani, tanti romani e qualche giocatore esperto. La presenza dei due cubani Poey e Portuondo rende preziosa la rosa». Qual è l'obbiettivo? «Vogliamo vincere il più possibile. La novità di una sola promozione rende il campionato ancora più difficile, ma noi non siamo qui per partecipare». Che tipo di squadra sarà? «Molto dipenderà da come cresceranno i giovani. Ho grandi attaccanti, ragazzi forti anche in battuta, con ottimi mezzi fisici, ma sono giovani e devono lavorare molto». Tra i volti meno conosciuti ci sono due dei centrali: Postiglioni e Mor. «Il primo è un giocatore completo, di esperienza. Ottimo in attacco e bravo nella lettura a muro. Carlo è un '89 di più di 2 metri, con un gran salto. Ha delle buone doti a muro, deve crescere tanto in attacco e in servizio». I due cubani sono in grado di fare la differenza? «Portuondo è... molto giocatore: un posto 4 con una grande presenza in campo. Poey è un opposto con doti fisiche spaventose: quel tipo di schiacciatore che in certi momenti si deve caricare la squadra sulle spalle». Cosa si aspetta da Zaytsev? «Deve fare un passo in avanti in attacco dal punto di vista tecnico, per sfruttare il grande potenziale fisico. Sta migliorando molto in battuta e nei colpi da seconda linea, ma se lavora bene può diventare davvero una mano pesante». In chiave nazionale, la situazione è così critica come si dice? «Non è rosea. In campo femminile siamo messi meglio. Bisogna essere bravi a sfruttare i giocatori che abbiamo. Olanda e Serbia non hanno un grandissimo bacino, ma riescono sempre a fare buoni risultati: quello è l'esempio da seguire».

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