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Aquilani: un addio amaro per salvare la Roma

Alberto Aquilani (Foto Gmt)

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Un'infiltrazione per giocare, il coraggio di presentarsi sul dischetto e segnare il rigore contro l'Arsenal. È stato l'ultimo e inutile atto d'amore di Alberto Aquilani per la Roma: quella maledetta notte dell'11 marzo scorso si è chiusa la sua avventura con la maglia giallorossa. Da allora non l'ha più indossata, a maggio si è operato alla caviglia e ieri ha dato l'addio alla squadra del cuore che lo ha cresciuto e fatto diventare famoso. Aquilani è virtualmente un giocatore del Liverpool. Con un piccolo giallo sull'annuncio: i Reds lo hanno dato ieri sul sito ufficiale con tanto di benvenuto di Benitez, sorprendendo la Roma che si è limitata a comunicare «aver autorizzato il Liverpool FC a prendere contatto con il calciatore Alberto Aquilani, per discutere l'ipotesi di un suo eventuale trasferimento in Inghilterra». Questo perché in realtà non esiste ancora un accordo firmato tra i due club, tantomeno l'intesa definitiva tra il giocatore e gli inglesi. Ma il centrocampista romano è già un ex. Oggi pomeriggio partirà per Liverpool insieme al papà Claudio, che resterà con lui in Inghilterra per i primi tempi, e il procuratore Zavaglia. L'ultimo ostacolo da superare sono le visite mediche: non esattamente un atto formale visti i tanti infortuni patiti dal ragazzo negli ultimi tre anni. Il Liverpool ha già esaminato alcune cartelle cliniche: se ora l'affare saltasse sarebbe un colpo di scena. Dopo le visite Aquilani, che aveva appena rinnovato con la Roma fino al 2014, firmerà un quinquennale a 3.5 milioni di euro netti più i premi e sabato ad Anfield verrà presentato ai suoi nuovi tifosi prima dell'amichevole con l'Atletico Madrid. Presto lo raggiungerà la fidanzata, l'attrice Michela Quattrociocche: insieme sceglieranno la nuova casa, per il momento Alberto vivrà in albergo. Ma prima del trasloco organizzerà una conferenza stampa nella Capitale per salutare i tifosi. La Roma otterrà dalla sua dolorosa cessione 20 milioni di euro, oltre a dei bonus ancora da definire nei dettagli: il club giallorosso spingerà per dei premi «sicuri», in modo da poter iscrivere da subito 22-23 milioni a bilancio. Affetti a parte, è un buon affare. I soldi non serviranno per gli acquisti, bensì per pagare gli stipendi durante l'anno e garantire la continuità aziendale. Un segno dei tempi. Dopo Kakà e Ibra, il calcio italiano perde un altro talento. Si scompone il trio di romani a Trigoria - Totti, De Rossi e Aquilani - di cui la società andava fiera. Per i tifosi, che non hanno mai amato alla follia il centrocampista di Monte Sacro, è comunque un colpo al cuore: sembra che lo abbiano realizzato tutto insieme solo ieri. C'è rabbia e preoccupazione per il futuro, visto che i soldi del Liverpool non verranno reinvestiti sul mercato. Ma i Sensi, sfumata (per ora) la cessione della società, non possono fare altrimenti. «Alberto mi mancherà - dice Totti con dispiacere - è un amico, un ragazzo di grande talento e mi dispiace che vada via. Oltretutto è romano. Comunque gli auguro ogni fortuna al Liverpool». Benitez, che lo segue da due anni, già se lo coccola. «È un giocatore dalla mentalità vincente e con una grande esperienza». Spalletti dovrà invece aspettare fine agosto prima di godersi un acquisto. L'ultimo «sfumato» in ordine di tempo è il portiere Rubinho, approdato al Palermo. «Ho preferito i rosanero perché la Roma mi voleva solo in prestito». Che tristezza...

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