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Ancora cinque anni di Totti

Francesco Totti e Gianni Alemanno

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Telecamere, flash, politici e tifosi «infiltrati»: tutti in fila per Francesco Totti. Perfino chi frequenta assiduamente il Campidoglio è rimasto sbalordito. Arriva il capitano giallorosso e si scatena il delirio. È il giorno del giusto riconoscimento a quello che ormai è molto più di un giocatore: il sindaco lo premia con una targa su cui sono incise le partite in cui ha segnato i 178 gol in serie A, tutti con la maglia della Roma. Un traguardo raggiunto nell'ultima giornata dello scorso anno che lo affianca a un mito come Boniperti. L'ex juventino gli ha scritto una lettera per complimentarsi, A consegnargli la targa c'è il sindaco ma il premio arriva simbolicamente dalla città intera, a tal punto che anche il delegato allo sport del Comune Alessandro Cochi, tifosissimo della Lazio, gli regala una maglia con il numero 178 e parla di «invidia» per un simbolo così unico. Nell'aula Giulio Cesare vanno in onda le immagini dei suoi gol, ci sono anche seicento ragazzi dell'Abruzzo a cui regalare un sorriso: loro contraccambiano con una maglia dell'Aquila calcio. «È il giorno più bello della mia vita - dice senza dubbi Totti - essere premiato dal sindaco mi gratifica molto. Porterò per sempre questo momento dentro di me. La dedica è per me stesso: il mio carattere mi ha portato fino a qui e ne vado fiero». Ad applaudirlo c'è anche Rosella Sensi, con la mamma Maria e la zia Angela al suo fianco. Il capitano sfrutta l'occasione per annunciare il rinnovo di contratto, poi toccherà alla società ufficializzarlo nel momento più opportuno. «Ringrazio Rosella per aver prolungato il mio contratto con la Roma per altri 5 anni, questo mi dà la possibilità di battere nuovi record». La Sensi ricambia con un bacio e quasi si commuove. «Non ci sono parole per Francesco, è troppo forte» dirà la presidentessa lasciando il Campidoglio. Totti è felice e rivela i suoi obiettivi per un finale di carriera glorioso. «Spero che la Roma possa vincere altri scudetti, è un obiettivo non solo mio, ma del presidente, dei giocatori e di tutta la città. La classifica cannonieri? Si è un altro traguardo possibile, se dovessi giocare 38 partite potrò raggiungerlo. Ora finalmente sto bene: non ho problemi al ginocchio e alla caviglia. Per il rinnovo - aggiunge - sono pronto, mi manca solo la penna... Non so cosa farò dopo, intanto penso a questi cinque anni da calciatore». Che inizieranno con l'esordio in Europa League dopodomani contro il Gent. «Arriviamo bene a questa sfida, vogliamo fare meglio rispetto all'anno scorso. Speriamo di chiudere subito il discorso qualificazione anche se non sarà facile». Dopo la cerimonia in Campidoglio, Totti ha passato il pomeriggio ai Mondiali di nuoto. Non ha fatto in tempo a seguire la sua amica Filippi ma ha apprezzato le gesta di Phelps e ha parlato anche della nazionale. «Se tornerò? Dipende se starò bene o no. Con Lippi mi sento spesso, anche per motivi extracalcistici. E il ciclo della sua Italia non è finito». Poi uno sguardo ai campionati esteri e alle prospettive della Roma. «Tra tutte le grandi preferisco il Barcellona. Il Real Madrid ha fatto una campagna immorale. Certo se la Roma avesse avuto tutti questi soldi da spendere sarebbe stato solo un bene. Per ora siamo rimasti così, vedremo il lavoro della società. Vucinic parte? Per cosa -scherza Totti - per gli 800 metri». Chi è partito davvero è il medico della Roma Stefano Del Signore. Ieri il suo ultimo giorno a Trigoria, oggi dovrebbe essere ufficializzato l'ingaggio al suo posto di Antonio Spataro, specializzato in medicina dello sport e cardiologia. Nello staff resteranno Vincenzo Affinito e Luca Pengue.

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