Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Totti: a Roma per sempre

Francesco Totti

  • a
  • a
  • a

L'ultima bandiera del calcio italiano sventolerà per altri cinque anni. FrancescoTotti giura amore eterno alla Roma e dà in prima persona l'annuncio più atteso: l'accordo con la Sensi per il nuovo contratto c'è già, a fine ritiro arriverà anche la firma fino al 2014. Solo allora, alla soglia dei 38 anni e 21 stagioni dopo l'esordio, dirà basta e si dedicherà ad altro. Ma nello stesso posto, la Roma, casa sua. Per il rinnovo è tutto pronto? «Dieci giorni fa ho parlato con Rosella Sensi, appena rientro dal ritiro firmerò il contratto, prima dell'Europa League. Rimarrò fino al 2014, altri cinque anni, tutti da calciatore. Poi se non dovessi sentirmi il Totti di adesso getterei la spugna. Ma ora sto bene, i problemi al ginocchio sono scomparsi e se continuerò così posso giocare tutte le partite. Sfortunatamente per qualcuno...». Già, Nicola Irti l'ha definita la «rovina» della Roma. «Mi dispiace che un avvocato così importante abbia detto delle cose pesanti e non capisco a che pro. Sono contento delle risposte date da persone più importanti di lui, Alemanno, Rosella Sensi, politici, tifosi, amici che mi hanno anticipato nelle risposte. Posso solo aggiungere che io sono astemio, è una fortuna». E pensare che Irti è il legale di chi vuole acquistare la Roma. «Sì, ma ha parlato lui e non Fioranelli che invece ha detto cose belle su di me e lo ringrazio. Non so cosa voglia fare o che farà. Adesso so che Rosella è il presidente della Roma e lo rimarrà: lo avevo già detto e lei mi ha rassicurato nel discorso che ci ha fatto prima di partire, usando le stesse parole. Sono fiero di un avere un presidente così». Che può fare per stoppare la contestazione dei tifosi? «Le ho consigliato dei "dettagli" da sistemare e come comportarsi in certe situazioni perché dall'esterno sembrerebbe che lei non voglia vendere la Roma, ma da quello che mi ha detto non c'è una persona pronta a comprarla. Nessuno ha fatto un'offerta reale, da quanto ho saputo, perciò è inutile parlare a sproposito. La Sensi stessa ci ha detto che se arrivasse un'offerta importante venderebbe per il bene della Roma e della città». Sarà la stagione del riscatto? «Possiamo fare solo meglio dell'anno scorso. Se la squadra torna quella di due anni fa è molto competitiva. Non voglio dire che lottiamo per lo scudetto, ma possiamo essere una delle contendenti».  osa si aspetta dal mercato? «Non so chi arriva e chi parte, non ancora ho parlato con nessuno perché avevano cose più importanti da sistemare. Se dovessero comprare dei giocatori sarebbe meglio. Ma dipende in che ruoli. A me la squadra va bene già così». Spalletti ha detto che serve un centravanti: è d'accordo? «Devo esserlo per forza. Lo ripeto: più campioni ci sono e meglio è. Il mister vuole una punta di peso e sarà accontentato». Chi vorrebbe avere al suo fianco in attacco? «Di giocatori bravi ce ne sono tanti ma costano troppo. Uno da prendere c'è, anche perché poi è una punta di "peso", che va in profondità: Ronaldo. Resta sempre il più grande». Scherzi a parte, serve uno alla Pazzini? «Andrebbe bene, ma mi sembra difficile arrivi. Cruz e Shevchenko? Sono due che farebbero bene per la Roma. Magari». È felice della conferma di Spalletti? «Con lui ho un rapporto che va oltre quello tra allenatore e giocatore. L'ho sempre stimato e voluto come tecnico. Non a caso ho detto che vorrei chiudere la carriera alla Roma con lui in panchina. Più di così....». E invece ha rischiato di andarsene. «Sì, mi ha confidato che voleva cambiare perché aveva altri obiettivi. Poi è rimasto ed è la cosa importante». Dopo il ritiro di Montella lei è diventato il più «anziano» della squadra. «Infatti mi sento vecchio! In ritiro sento parlare dei giovani, chi dell'86, chi dell'87. A quelli del '90 e del '91 non ci arrivo...Per Montella mi sono commosso quando me lo ha detto. Ma l'ho visto felice per l'esperienza che sta inizierà allenando i bambini». Sarà l'anno del riscatto di Menez? «I mezzi ce li ha, pure troppi. E' uno alla Cassano. Purtroppo ha questo carattere: fuori è un ragazzo normale, scherza. In campo è diverso, timido. Aquilani? Ha grande voglia di rilanciarsi e dimostrare che il suo desiderio è giocare nella Roma». Con lui e De Rossi nel 2014 lascerà la squadra in buone mani? «Sì, più romani ci sono è meglio è. Daniele penso che resterà per sempre, la "strada" di Roma è bella da percorrere». Ha saputo che Moggi si è riaffacciato al calcio? «Non si è avvicinato, ci ha girato intorno. Dove? A Bologna? Ma non c'è un'altra domanda?». La prossima stagione porterà ai Mondiali, se Lippi la chiamasse? «Ci parlerò e valuteremo insieme come e se farlo. Poi magari mi chiama e gli dico di no. Dipende da come sto fisicamente e mentalmente durante l'anno». Giocando fino al 2014 potrebbe partecipare ancora a due Mondiali... «Ma che siete matti?!».

Dai blog