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Zenga alla Lazio, manca solo la firma

Walter Zenga

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Si sono dati appuntamento a Milano per mettere nero su bianco e pianificare la nuova Lazio: Claudio Lotito ha telefonato ieri sera a Walter Zenga dopo una giornata ricca di impegni e di colpi di scena. All'ora di pranzo appuntamento con il legale di Zarate e il manager dell'argentino Luis Ruzzi per riscattare il giocatore dall'Al Sadd; subito dopo il botta e risposta a distanza con Delio Rossi che era uscito allo scoperto lasciando intendere un imminente divorzio con il club. Il presidente ha deciso: esclusi colpi di scena dell'ultim'ora, affiderà le chiavi della sua Lazio a Walter Zenga. Dopo aver centrato per due volte consecutive la salvezza con il Catania, il tecnico è pronto per fare un ulteriore salto di qualità. L'ex portiere dell'Inter ha l'esperienza giusta per intraprendere la nuova avventura sulla panchina laziale. Lotito gli ha offerto un contratto annuale, con un'opzione di rinnovo per altre due stagioni. Le cifre non sono da capogiro, ma potrà arricchire il suo stipendio con una serie di bonus legati ai risultati della squadra. In primis, la finale della Supercoppa italiana che la Lazio disputerà contro la «sua» Inter il prossimo 8 agosto a Pechino in un'accesa sfida con Mourinho. Dopo aver iniziato la carriera di allenatore nei New England Revolution - negli States - Zenga ha continuato il suo cammino scegliendo la Romania e guidando prima il National Bucarest, e successivamente, la Steaua con la quale vince lo scudetto. Altro paese, altra squadra, altro scudetto, con la Stella Rossa di Belgrado prima di approdare al campionato turco (Gaziantepspor) e maturare un'esperienza in quello degli Emirati Arabi con l'Al-Ain. Poi l'ennesima esperienza romena con la Dinamo Bucarest prima di firmare col Catania. Con Delio Rossi, invece, è finita nella maniera peggiore, con il tecnico che, comunque, lascia la Lazio da vincente dopo quattro anni. L'allenatore ha rotto gli indugi e ha fatto il primo passo, dopo essere rimasto in attesa per dodici giorni. «Quando ho visto Lotito abbiamo parlato di tutto, poi mi ha chiesto 3-4 giorni di tempo per dare una risposta. Da allora sono passati 15 giorni - ha aggiunto l'allenatore di Rimini - questo significa che da allora ha fatto altri tipi di valutazioni o non aveva fretta. La sensazione è che qui si abbia paura a fare la prima mossa. Io non ne ho di questi problemi, uno si deve assumere le sue responsabilità nella vita. Qualcuno dovrà fare la prima mossa. Uno nella vita deve fare delle scelte e prendere delle decisioni e ci sono tempi e modi per farle». E Lotito? non si è scomposto, ha continuato a recitare la sua solita parte: «Tutti utili, nessuno indispensabile». Eccezion fatta per il presidente che ha appreso la notizia delle esternazioni del suo (ormai ex ) allenatore pochi istanti dopo aver chiuso la trattativa per Zarate. «Delio Rossi? Avevamo un appuntamento per domani - oggi n.d.r. - poi ho pensato che sarei andato a Milano in Lega, quindi avevamo deciso di vederci in serata, oppure venerdì mattina». Il presidente della Lazio Claudio Lotito, intervenuto sulle frequenze di Radio Radio, ha chiarito la sua posizione in riferimento al futuro del tecnico Delio Rossi. «Deluso? Non conosco le sue dichiarazioni - ha commentato Lotito - può darsi che non abbia mai detto queste cose. Lui mi ha chiesto certe cose, è necessario che io sia nelle condizioni di poterle esaudire. Adesso vado avanti per la mia strada, sono il presidente e i tempi li deciso io, non un mio dipendente. E agisco solo a tutela della Lazio. Quando me lo comunicherà ne prenderò atto. Se ha deciso di stare da un'altra parte ha il diritto di farlo. Ha scelto di non allenare la Lazio? Con tutto il rispetto per Rossi, quale è il problema? Morto un papa se ne fa un altro». La fumata bianca è attesa per oggi. Se salta c'è Ballardini.

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