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Inquietanti sviluppi per inquietanti premesse, quando Berlusconi parla di politica del risparmio per una società della dimensione e della storia del Milan, logico aspettarsi tempesta.

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Nessunoha pensato che la visita di Galliani a Madrid potesse rappresentare soltanto il doveroso omaggio a Florentino Perez, una nuova presidenza da festeggiare. Chiaro che il biglietto da visita del nuovo leader della Casa Blanca dovesse essere il giocatore più corteggiato del nostro campionato, e quando il patron del Milan ha ammesso che a certe offerte è arduo opporre un no, quella frase valeva quanto la firma su un contratto. Dunque, nonostante azioni di disturbo da Londra, una barca di soldi in viaggio verso le casse del Milan, Kakà in partenza per Madrid, il Real votato a colmare il gap che attualmente lo divide dal Barcellona. La fuga dei talenti era cominciata e non finirà qui, dopo che Carlo Ancelotti era volato a Londra, e ora che Ibrahimovic ribadisce la sua insofferenza a una lunga milizia con la stessa maglia, quali che siano i traguardi conquistati. Si sa che il nostro calcio non può competere, in termini fiscali, con quello spagnolo, anche se personalmente ritengo immorali i privilegi accordati ai club, qui i giocatori pagano, attraverso le società, tasse salate, le stesse che colpiscono chi soffre per arrivare a fine mese. Così il nostro campionato va incontro a un ridimensionamento con pesanti conseguenze sugli impegni internazionali. Ha speso qualche soldo la Juve portando a Torino Diego. forse un traino per Spalletti, tutt'altro che sicuro di veder accolte dalla Roma le sue richieste di garanzie tecniche. Per tornare ai «blues» che Ancelotti ha ereditato dal suo sosia Gus Hiddink, si ha la sensazione che le avances per Pirlo possano nascondere piùambiziose mire. Con le cifre che girano girano, sarebbe mai in grado, la Roma, di blindare Daniele De Rossi, che da tempo Carletto predilige su tutti?

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