Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roma, il tempo è scaduto

Rosella Sensi

  • a
  • a
  • a

{{IMG_SX}}Unicredit si muove. Dopo essere rimasta per lungo tempo alla finestra, la banca guidata dall'ad Alessandro Profumo, che vanta nei confronti della Italpetroli della famiglia Sensi (holding che detiene anche la partecipazione di maggioranza della As Roma) un credito valutato attorno ai 300 milioni di euro, ieri, è scesa in campo per fare sentire la sua voce. Nella mattinata Rosella Sensi e una delle due sorelle sono state invitate nella sede di Unicredit. A riceverle, secondo quanto risulta a Il Tempo, l'amministratore delegato di Unicredit-Banca di Roma, Paolo Fiorentino, che ha messo subito al centro della discussione la situazione del debito della società calcistica. Non sarebbe stata intimata nessuna scadenza e nessuna richiesta di rientro perentorio dei fidi concessi a Italpetroli. Unicredit sta esercitando una chiara «moral suasion», sollecitando la famiglia a cominciare a mettere in campo una soluzione per trovare la liquidità necessaria a onorare gli impegni bancari. Un pressing delicato, insomma, mosso dalla esigenza della tutela dei crediti della banca in un momento di crisi economica come quella attuale. Una prassi seguita un po' con tutti i clienti esposti ma che segna una discontinuità rispetto al passato. Finora il gruppo di Piazza Cordusio non era mai entrato in maniera così diretta nel merito del problema. Da ieri la l'istituto di credito ha messo in chiaro che il compito di Rosella Sensi è da subito reperire le risorse. Da qualunque parte arrivino. Sì, perché Fiorentino avrebbe specificato che l'obiettivo della banca non è quello di veder passare di mano un asset piuttosto che un altro. Tradotto: nessuna preferenza se la cessione interesserà i depositi di Civitavecchia, piuttosto che i terreni di Torrevecchia o la As Roma. La cosa che interessa la banca oggi è solo ottenere il cash. La Sensi avrebbe manifestato una certa resistenza sulla cessione del club giallorosso ma l'accelerazione imposta da Unicredit potrebbe essere generata dall'individuazione di un nuovo potenziale investitore in grado di rilevare la società calcistica. Che in ogni caso non dovrebbe essere Fioranelli. Un soggetto sulla cui solidità finanziaria Unicredit continuerebbe a nutrire un serio scetticismo. Nonostante questo l'agente italo-svizzero è tornato nella Capitale e continua a lavorare insieme ai suoi avvocati sull'affare. «Il gruppo che rappresento - ha spiegato a Radio Incontro ieri il legale di Fioranelli, Enrico De Santis - è pronto a subentrare. Non so dire lo stesso per quanto riguarda la controparte. Fioranelli non ha mai detto che è solo un mediatore, ma metterà lui stesso i soldi insieme a Flick». Ma per ora resta tutto in stallo. Non sono impossibili novità sul caso ma nessuna clamorosa accelerazione. Secondo quanto risulta a Il Tempo sarebbe stata esclusa la possibilità da parte di Unicredit di acquisire in pegno le azioni della As Roma a garanzia del credito. Una soluzione di rottura che in questo momento non gioverebbe al clima che si respira attorno alla vicenda. Per ora è esclusa anche la possibilità di nominare il garante di Unicredit nella As Roma, Roberto Cappelli, già presente come consigliere nel cda della società calcistica, alla carica di amministratore. Intanto ieri mattina il cda della Roma ha approvato la relazione mensile chiusa al 30 aprile: la posizione finanziaria netta consolidata positiva per 18,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 31,7 milioni di fine marzo, mentre quella separata di As Roma è pari a 12,7 milioni di euro. Ma la Sensi non vuole mollare e oggi annuncerà il rinnovo di contratto di Juan (sul quale ci sarebbe l'interesse del Milan) dopo quello di Aquilani.

Dai blog