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Roma, Angelini studia le carte

Francesco Angelini

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{{IMG_SX}}Francesco Angelini fa sul serio. Come annunciato ieri da Il Tempo e confermato da lui in prima persona in un'intervista al Corriere dello Sport, l'industriale è interessato ad acquistare almeno la metà del pacchetto azionario della Roma ora in mano ai Sensi (il 67,1% delle azioni). Spinto dalla passione sportiva per la squadra della Capitale più che dal suo innato spirito imprenditoriale, ha avviato uno studio di fattibilità dell'affare. Legali e manager del suo gruppo, leader nel settore farmaceutico, stanno studiando gli ultimi bilanci della Roma e lo hanno già messo in guardia su tutti i rischi connessi all'operazione e all'influenza che avrà sui conti del club il mancato ingresso in Champions League. Acquistare una squadra di calcio in Italia di questi tempi è un bell'azzardo, ma Angelini vuole andare fino in fondo. Anche puntando ad un ingresso graduale nella società come annunciato da lui stesso. «Ho chiesto informazioni - ha detto - ho attivato i miei canali bancari e finanziari perché voglio capire cosa posso fare per dare una mano alla Roma. Come entrerei? Si può fare anche cinquanta e cinquanta con i Sensi». Una joint venture, insomma, sullo stile di quella realizzata dal gruppo farmaceutico nel 1992 con il colosso americano Procter & Gamble (avete presente i pannolini Pampers?). Angelini è alla guida di un gruppo che fattura oltre due miliardi di euro all'anno e ha 4.500 dipendenti. Un uomo, insomma, che non ha certo bisogno dei riflettori del calcio per incrementare le sue attività. La «molla» è scattata nella sua testa nelle ultime settimane, quando ha appreso da giornali (e comunicati della Roma) che era in corso una trattativa per la cessione del club a una cordata straniera. Trattativa che con il passare dei giorni sembra essersi raffreddata anche se mercoledì sera il mediatore Vinicio Fioranelli è sbarcato nella Capitale ed è ripartito ieri pomeriggio alla volta di Milano. Angelini si è detto: se la quota dei Sensi è in vendita perché non dovrei provare a comprarla io, che sono romano e romanista? Un'idea non nuova per lui, anche se stavolta il momento delicato della squadra giallorossa lo starebbe convincendo a muovere dei passi concreti. A patto che l'operazione non comporti rischi per lo sviluppo della sua azienda. Si è informato, ha letto che Rosella Sensi era pronta ad accettare «aiuti» ma non ha ancora contattato l'attuale proprietà del club giallorosso. Ed è rimasto sorpreso e seccato quando ieri mattina sul sito della Roma è apparso un comunicato di smentita. Italpetroli ha precisato «di non aver mai ricevuto, né direttamente, né indirettamente, alcuna manifestazione di interesse da parte di Francesco Angelini, avente ad oggetto la propria partecipazione in AS Roma, né alcun contatto anche telefonico è intercorso con tale imprenditore». Tutto vero, peccato che Angelini non abbia mai detto il contrario.

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